ALBA «Sono stato un cacciatore fino a qualche anno fa. Poi ho compreso che la caccia è una malattia umana, ma non è giusto uccidere gli animali»: comincia con una “confessione” il dialogo con Battista Gai – classe 1937, attivissimo su Facebook con le sue immagini, artista poliedrico – di Pinerolo.
L’inaugurazione della mostra dei suoi splendidi scatti nella natura è infatti prevista per il 2 aprile alle 18 nel museo Paolino di piazza San Paolo 13, ad Alba, curata da Giampaolo Montisci. Nel 2016 Gai ha vinto il primo premio al concorso fotografico Posti da lupi, organizzato da National geographic Italia, battendo più di 500 concorrenti: la sua immagine è esposta in via permanente al Museo delle scienze di Trento e per tutto il mese di aprile e maggio sarà anche ad Alba: si tratta di un lupo che ha appena catturato la sua preda, un capriolo.
Racconta Gai, che quasi ogni giorno va a caccia di scatti in montagna: «Ero in Val Chisone, con un amico. Abbiamo visto correre alcuni caprioli: li inseguiva un lupo. Ci siamo subito messi in allerta. Arrivati a 200-300 metri di distanza il lupo aveva già abbattuto il capriolo, era ansimante e altri animali si avvicinavano. Ho scattato più volte, ripetutamente, in sequenza».
Poi, grazie alla partecipazione ad alcuni concorsi, l’immagine è divenuta un simbolo e Battista Gai un personaggio televisivo, dopo che il programma di Raitre Geo gli ha dedicato un ampio servizio intitolato Il re di bastoni (per le sue opere intagliate con volti di persone e animali) e i giornalisti hanno iniziato a scoprirlo. Personaggio, peraltro, Gai lo è senza sforzo alcuno, intelligente ironia sabauda sempre in primo piano, insieme ai suoi molteplici hobby: fotografia, intaglio del legno, pittura e molto altro ancora.
Infatti, dopo una vita di lavoro come costruttore di macchine imbottigliatrici nella nota azienda di famiglia di Ceresole, Battista Gai si è ritirato in pensione a Pinerolo. La caccia fotografica è divenuta così parte importante della sua vita, permettendogli di fissare attraverso l’obiettivo lupi, camosci, stambecchi, cervi e uccelli delle nostre montagne ripresi nella loro spontaneità.
Molteplici le sue esposizioni. La mostra albese resterà aperta gratuitamente fino al 28 maggio, da martedì a domenica (ore 10-12 e 16-18). Il primo appuntamento per tutti è per il 2 aprile alle 18. Sarà possibile prenotare visite di gruppo anche in orari diversi telefonando a: Clemente Ferrari, 350-03.83.906.
Maria Grazia Olivero