Grandine: in pianura i danni maggiori. Ora si teme per le gelate

Grandine: in pianura i danni maggiori. Ora si teme per le gelate

AGRICOLTURA Dopo oltre 110 giorni di siccità l’agricoltura piemontese subisce i danni del maltempo, a causa delle forti raffiche di pioggia e soprattutto delle grandinate che nel pomeriggio del primo aprile hanno colpito il Torinese, il Cuneese, l’Alessandrino e la provincia di Novara. Le grandinate più rovinose si sono registrate tra Chieri, Poirino, Pralormo, Carmagnola, Fossano, Cervere, Bra, Cherasco, nel Saviglianese e nel Saluzzese. Spiega Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte: «La situazione è critica erché le precipitazioni si sono rivelate particolarmente violente: a Pralormo sono scesi chicchi di grandine grossi come uova. I nostri tecnici sono tutti al lavoro per i primi sopralluoghi, ma per una stima dei danni occorreranno alcuni giorni». Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo, evidenzia: «Le colture maggiormente danneggiate sono gli orti in pieno campo e i frutteti. Gli alberi da frutto in questo periodo hanno i germogli molto teneri, che la grandine ha distrutto; alcune piante, per esempio i ciliegi, sono in piena fioritura, per cui si perderà la quasi totalità del raccolto. I tecnici, dai primi sopralluoghi ci segnalano danni anche al legno delle piante». Ma oltre al danno c’è la beffa. Conclude Allasia: «Non si è ancora aperta la campagna per l’assicurazione agevolata delle colture. Gli agricoltori, pur volendo, non hanno ancora potuto assicurare le loro produzioni. Ciò significa che senza sostegni pubblici le aziende agricole non potranno contare sul risarcimento assicurativo». In queste ore la preoccupazione degli agricoltori è anche rivolta alle gelate che potrebbero verificarsi nelle prossime ore, causando ulteriori danni.

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