ASTI Voto di scambio politico-mafioso: è il reato per il quale il giudice Alberto Giannone del Tribunale cittadino, ha condannato, in primo grado di giudizio, venerdì 10 giugno, l’ex assessore regionale ed ex deputato di Fratelli d’Italia, Roberto Rosso.
Il magistrato ha accolto la tesi dell’accusa, rappresentata dai Pm Paolo Toso e Monica Abbatecola, e inflitto al politico eletto nel 2019 nella Giunta di Alberto Cirio, una pena detentiva di cinque anni, nell’ambito del processo Carminius, contro le cosche ‘ndranghetiste dell’area di Carmagnola.
Secondo gli inquirenti l’esponente di Fratelli d’Italia avrebbe pagato 7.800 euro a Onofrio Garcea e Francesco Viterbo, due presunti boss dell’area torinese, già condannati con rito abbreviato, per ottenere preferenze, in occasione delle elezioni regionali del 2019.
Oltre a Rosso, difeso dall’avvocato Giorgio Piazzese, erano a giudizio, ad Asti 29 persone, tredici delle quali accusate del reato associativo di stampo mafioso.
