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31 migranti pakistani e indiani viaggiavano nel cassone di un camion diretto a Bra

Immagine di repertorio

BRA I 31 migranti clandestini, provenienti dal Pakistan e dall’India, stipati all’interno del cassone telonato di un autocarro diretto a Bra, sono stati scoperti stamani (venerdì 5 agosto) dai Carabinieri della Compagnia braidese in località Bandito.

I militari, dopo aver posto loro qualche domanda, si sono subito accorti che nessuno dei clandestini li capiva. A quel punto è stato fatto intervenire un mediatore culturale dell’Anolf-Cisl (la sezione del sindacato che si occupa di stranieri) che ha permesso ai Carabinieri di interagire con i migranti.

Racconta il mediatore: «I 31 indiani e pakistani erano in viaggio da giorni, provenienti dalla Serbia. I giovani, di entrambe le etnie parlano il dialetto del Punjab: in questo modo abbiamo potuto dialogare con i Carabinieri». E aggiunge: «Ci hanno raccontato di aver utilizzato prima il taxi e poi l’autocarro. Avevano attraversato prima l’Austria e poi la Croazia, per giungere a Bra, città nella quale vive una colonia di connazionali».
Tutti i migranti, sprovvisti di documenti, sono stati accompagnati in caserma per gli accertamenti di rito. Poi è stato consegnato loro un documento temporaneo, con lo status di rifugiati in modo che possano rimanere nel nostro Paese.

Aggiunge Roger Davico della Cisl: «Al nostro mediatore hanno detto di aver investito una cifra di poco superiore ai 500 euro per avere questo passaggio in Italia».

L’assessore comunale ai servizi alla persona Lucilla Ciravegna, spiega: «Il nostro Comune si è subito attivato per affrontare questa situazione critica, gestita con la dovuta attenzione. Grazie alla nostra mensa comunale abbiamo offerto panini e bevande. Siamo certi che l’operato dei Carabinieri farà chiarezza su questa vicenda; rimane però ferma la nostra condanna a qualsiasi tentativo di speculazione su esseri umani in fuga dal proprio paese».

I militari di Bra,che hanno subito informato la Procura, al momento si stanno anche occupando della posizione del guidatore dell’autocarro.

Valter Manzone

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