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Asti-Cuneo: l’Osservatorio fa il punto tra concessionario e Regione

L’autostrada Asti-Cuneo attende ancora la valutazione
autostrada A33 Asti-Cuneo, cantiere Roddi

ASTI-CUNEO Dopo la lettera di richiesta di integrazioni allo studio di impatto ambientale (Sia) presentato in merito al progetto del nuovo tracciato in esterno del lotto 2.6.a Roddi-diga Enel dal Ministero della transizione ecologica (Mite) al concessionario, l’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langa e Roero fa chiarezza e coglie l’occasione per muovere precise richieste al Presidente della Regione Alberto Cirio. Il documento, redatto con cura dal Mite e in alcuni punti di grande dettaglio, raccoglie le osservazioni più importanti giunte da parte degli enti e dei soggetti interessati all’opera, tra cui l’Osservatorio. Il testo tiene conto anche delle prescrizioni e delle raccomandazioni di grande interesse mosse dai funzionari della Regione.

«In particolare è stato di nostra grande soddisfazione vedere accolta la richiesta di uno studio comparato delle alternative progettuali alle opere prese in esame tra le quali l’alternativa zero, come prescritto dalle norme italiane e dai migliori standard europei», ha dichiarato il direttivo dell’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero. «Come pure, a esempio, la prescrizione di identificare gli accorgimenti per non pregiudicare le possibilità di fruizione lenta del territorio con piste ciclo-pedonali, per garantire un alto livello qualitativo dei manufatti e il loro miglior inserimento paesaggistico», ha aggiunto.

Alla luce delle prescrizioni e raccomandazioni ricevute, i tecnici del concessionario devono rivedere lo Sia e hanno promesso di presentarne la versione aggiornata alla fine di settembre.

Inoltre, lo studio comparativo delle alternative possibili richiesto dall’Osservatorio è stata giudicato positivo dal Presidente della Regione Cirio con il quale si auspica di poter aprire una stretta collaborazione al fine di rendere l’opera migliore possibile.

Ci sono tuttavia, ancora ambiti poco chiari per il lotto 2.6.a, «Il concessionario ha più volte dichiarato che intende dimezzare il tempo previsto per la realizzazione del lotto 2.6.a, da trenta a quindici mesi: questo gli permetterebbe di recuperare il tempo necessario per ottenere tutte le autorizzazioni e completare l’opera secondo il cronoprogramma approvato, ossia fine 2024. Al contempo dichiara che i lavori per il lotto 2.6.a devono poter iniziare appena termineranno quelli relativi al lotto 2.6.b, previsti per fine 2022, per non dover smobilitare il cantiere: secondo questa nuova ipotesi l’autostrada sarebbe integralmente operativa fin dal marzo 2024. È del tutto evidente che i due ragionamenti non sono tra loro congruenti», ha dichiarato l’Osservatorio. Altri dubbi sono stati presentati per il lotto 2.5 relativo all’adeguamento della tangenziale di Alba, «Il processo autorizzativo sarebbe potuto iniziare il 6 marzo 2021, doveva durare undici mesi, e ventidue erano i mesi ipotizzati per i lavori, con l’obiettivo di terminare a dicembre del 2023. I passaggi autorizzativi sono gli sempre stessi ma nessuna comunicazione ufficiale né alcun documento è stato pubblicato al riguardo. Il tempo passa e potremmo alla fine scoprire che questi lavori, che non erano sul cammino critico, sono diventati condizionanti per la messa in servizio dell’Autostrada», ha aggiunto il direttivo.

Inseguito ai problemi riscontrati l’Osservatorio ha avanzato tre proposte precise. La Regione dovrebbe richiedere al concessionario di aggiornare il cronoprogramma relativo alla realizzazione del lotto 2.6.a e del lotto 2.5 per avere ben chiari i tempi necessari per il completamento delle opere e pubblicare quanto prima lo studio comparativo e l’Heritage Impact Assessment del lotto 2.6.a, studio che analizza l’impatto della soluzione in esterno sulla zona Unesco. Inoltre, con la Direzione generale per la vigilanza sui contratti concessori autostradali, si dovrebbe valutare la possibilità di rendere gratuito il tratto di Autostrada tra Cherasco e Castagnito per coloro che si muovono al suo interno, allo scopo di deviare quanto più possibile il traffico dalla viabilità locale all’Autostrada.

Elisa Rossanino

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