La scultura di Cristiana Cravanzola dalla Toscana alle colline di Langa (FOTOGALLERY)

La scultura di Cristiana Cravanzola dalla Toscana alle colline di Langa
Il Drago, sculto-pittura - Cristiana Cravanzola

ARTE Cristiana Cravanzola, scultrice, è ritornata a vivere in Piemonte e tra le Langhe da alcuni anni, dopo aver trascorso un periodo della sua vita in Toscana, dove cresce ed affina le sue doti artistiche come scultrice del marmo.

Cristiana Cravanzola, classe 1970, nasce ad Alba. Nel 1988 si diploma al liceo artistico “Ego Bianchi” di Cuneo. In seguito frequenta i suoi studi prima a Firenze poi a Carrara dove si diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti. Completa la sua formazione nei laboratori artigianali e fonderie artistiche tra Carrara e Pietrasanta.

Numerose sono le sue esposizioni collettive e personali e la partecipazione a simposi in Italia e all’estero.

Attualmente vive e lavora in Piemonte ed è docente di discipline plastiche scultoree al Liceo Artistico Pinot Gallizio di Alba.

 

La scultura di Cristiana Cravanzola dalla Toscana alle colline di Langa 1
Cristiana Cravanzola all’opera

L’INTERVISTA Affacciandomi sulla corte del tuo casale, nella campagna di Roddi d’Alba dove ti sei ristabilita, è impossibile non notare una straordinaria sculto-pittura di un poderoso drago che domina dall’alto della casa. Da dove nasce l’idea di questa tua forma d’arte che esprimi anche con materiali così diversi da quelli che hai sempre utilizzato?
«Una parete decorativa risulta meno invadente rispetto ad una scultura, che richiede spazio e richiede di essere inserita in un determinato contesto. La sculto-pittura, forse diventa la maniera più divertente e semplice di trovare uno spazio discreto, che valorizzi l’ambiente, in questo caso, ho realizzato con delle placche che fuoriescono da una cornice pittorica con un effetto in 3D, un’opera dall’aspetto decisamente decorativo».

 

Divertente dover trovare una soluzione, e perché il drago? «Il drago è sicuramente una figura mitologica molto affascinante, un’energia interessante e nasconde un significato mal interpretato da noi occidentali, che lo vediamo come l’essenza del male, come una creatura oscura, invece nasce in Oriente come l’essenza della sapienza e dell’immortalità, quindi lo caratterizzano significati davvero molto affascinanti. L’ho rappresentato sulla mia parete forse in un momento in cui avevo bisogno di ricercare o di risvegliare una nuova energia, con la sensazione che il drago fosse proprio la figura che potesse interpretare l’essenza del momento».

Questo approccio alla sculto-pittura, lo avevi già avuto in precedenza? Ovvero inserire questi elementi d’arredo in un contesto così particolare, una casa in mezzo alle vigne…Ecco volevo sapere da dove sei partita?
«Avevo lavorato su altre installazioni inserendole proprio nell’ambiente esterno, come il bosco che affianca casa mia, elaborando delle forme che fuoriescono e si adattano nel luogo in cui vengono proprio pensate. Qui il parco di sculture è diventato per me un laboratorio a cielo aperto, dove trovo spazio e mi diverto a sperimentare e dove immagino possano prendere forma i miei elaborati. Quindi, a seconda del luogo li concretizzo e questo è veramente divertente».

Un grande colpo d’occhio sulla via di casa tua è sicuramente il “Bosco Incantato”, dove emergono tanti aspetti di te. Un percorso che ci conduce nel nel tuo vero io. Una delle sculture che colpisce di più è la bambina che nelle manine protegge qualcosa, scultura decisamente imponente, intitolata “Granello di sabbia”. Poi spostandosi in mezzo a alla natura del bosco troviamo tanti elementi differenti, ma che comunque hanno sempre un filo conduttore. Come è nata questa idea di esporre a cielo aperto e perché hai deciso di far conoscere questo luogo a te così intimo?
«Intanto un’installazione pensata per un ambiente acquista veramente un una vita propria, è un modo per risvegliare la fantasia. Mentre prima l’idea la prendevo dalla forma del blocco di marmo, quindi era il blocco, il materiale stesso che mi suggeriva un’idea, ora è il luogo in cui si dovrebbe inserire l’opera che mi suggerisce la forma e l’idea su cui lavorare. “Giocare” in uno spazio più ampio non è riduttivo, e ti dà veramente modo di sbizzarrirti, dove ambiente ed opera si fondono insieme e diventano un tutt’uno. Ed è un’idea che desidererei ampliare anche con altri artisti».

Quali sono i tuoi progetti futuri Cristiana, ora che hai scelto la Langa per vivere?
«Ho avuto il piacere di entrare in contatto con altri artisti locali, in particolare quelli legati all’associazione Ordine dei Cavalieri delle Langhe per il progetto Macàl, che lavora sul territorio. Ho intrapreso da quest’estate una interessante collaborazione con loro, partecipando a mostre itineranti nelle Langhe, dove ogni artista espone in diversi paesi, creando un percorso artistico. Un circuito interessante di cui verrà fatta l’inaugurazione il 9 settembre presso il Castello di Grinzane, presentando il catalogo e naturalmente gli artisti che fanno parte del progetto, scultori che, come me, lavorano anche tanto su installazioni di multimateriale. La mostra si chiama “Forme e Colori”ed è appunto un’esposizione di arte contemporanea diffusa tra Alba e le Langhe. Questa alla quale partecipo e la nona edizione e si snoda tra vari paesi di Langa, come Albaretto della Torre, Bergolo, Bossolasco, Diano d’Alba, Grinzane Cavour, (dove si terrà l’inaugurazione il 9 di settembre) e poi ancora Mombarcaro, Niella Belbo, Sale San Giovanni, San Benedetto Belbo e Serravalle Langhe».

Cosa rappresenta per te l’incontro con l’associazione?
«L’esperienza dell’associazione è una forma di arricchimento costante, un po’ come poi si viveva nelle botteghe artistiche una volta, dove appunto c’era veramente un confronto tra gli artisti. Si tende un po’ troppo ad isolarsi, ad avere il pensiero solo rivolto alle vendite, perdendo la possibilità di creare la discussione ed il confronto della propria arte con altri. La mancanza delle botteghe ci ha condotto qui per tentare di ritrovare quella sana atmosfera e quella voglia di confrontarsi, di parlare di fare arte insieme».

Dove nasce il progetto Macàl? «L’Associazione nasce in Alta Langa tramite Ausilia Battaglia che è di Bossolasco e Andrea Vero che vive a Bergolo. Si sono impegnati a selezionare gli artisti da inserire nell’ambiente e di procurarsi, anche tramite i Comuni aderenti al progetto, il modo di tener viva e operante l’Associazione sul territorio. Al momento siamo una decina di artisti, che hanno scelto di vivere in Langa».

Cristiana artisticamente dove approderanno le tue idee future ed tuoi progetti al di fuori dell’Associazione? «A breve termine parteciperò alla Fiera d’arte Internazionale ArtInnsbruck, in Austria, che si svolgerà dal 27 al  30 ottobre, e la mia idea è quella comunque di spaziare un po’ verso quelle realtà delle fiere espositive internazionali che offrono opportunità e continuità sulla vendita delle opere. Naturalmente vendere le proprie opere, aiuta a rigenerare nuova arte, quindi da modo di poter crescere ed investire concretamente sul proprio lavoro artistico».

Congedo così l’artista Cristiana Cravanzola, augurandole i migliori successi che merita e ricordando che la ritroveremo con gli artisti di Macàl, venerdì 9 settembre nel giardino del Castello di Grinzane Cavour, all’inaugurazione ufficiale della kermesse “Forme e Colori”, mostra di Arte Contemporanea Diffusa tra Alba e le Langhe.

Alice Ferrero

 

La Fotogallery di alcune delle opere dell’artista esposte nel il “Bosco Incantato” a Roddi d’Alba

 

PER CONTATTI:

Cristiana Cravanzola 

www.cristianacravanzola.it

officinartistica70@gmail.com

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