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“Barolo en primeur”, l’asta benefica in Langa fa il bis

A fine ottobre al castello di Grinzane Cavuor, organizzata dalla Fondazione CRC

"Barolo en primeur", l'asta benefica in Langa fa il bis

GRINZANE CAVOUR Si ripete ‘Barolo en primeur’, l’asta benefica internazionale nella quale Christie’s batterà 15 barriques del pregiato vino piemontese ottenuto dai filari della storica Vigna Gustava, ognuna destinata a trasformarsi, tra 4 anni, in 300 bottiglie della vendemmia 2021.

L’iniziativa, presentata a Grinzane Cavour, dove il 28 ottobre si terrà l’asta, è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (che quest’anno celebra 30 anni di vita) in collaborazione con la Fondazione CRC Donare e con il supporto del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani.

Nella prima edizione, nel 2021, sono stati raccolti 660mila euro, donati a 17 cause benefiche. La novità dell’edizione 2022 è la partecipazione all’Asta solidale anche di oltre 70 Produttori del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani che doneranno al progetto di solidarietà 1.200 bottiglie. Le cantine partecipanti, unite sotto il nome del Comune di produzione, aggiungeranno all’asta 10 lotti comunali composti dalle loro più̀ pregiate bottiglie di Barolo e Barbaresco, sempre della vendemmia 2021.

Al Castello di Grinzane Cavour saranno battute, in contemporanea con New York, 14 barriques mentre la quindicesima sarà battuta nel corso dell’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, sempre dal Castello di Grinzane Cavour e in live streaming con Hong Kong, a novembre. In questo caso il ricavato sarà donato alla charity internazionale “Mother’s Choice” che opera dal 1987 in favore dei bambini orfani e delle giovani donne in difficoltà.

«Una felice intuizione ha creato una combinazione unica dove progetti di utilità sociale incontrano il nostro territorio attraverso uno dei suoi prodotti più noti, il Barolo. A tutto ciò si aggiunge la collaborazione di un artista come Michelangelo Pistoletto, che impreziosirà le bottiglie con originali etichette», sottolinea Ezio Raviola, presidente della Fondazione CRC.

Ansa

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