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Emergenza migrazione, ma i dati raccontano altro

Se i pericolosi invasori della fortezza Europa sono 49 immigrati 1

MIGRAZIONE La campagna elettorale e la solita retorica dell’emergenza immigrazione ha caratterizzato anche questa estate. Non di rado sui social è stato possibile leggere frasi di questo tipo: “Emergenza immigrazione: reati in aumento e i clandestini la fanno da padroni. Sbarchi quintuplicati”.

Soprattutto se si fa riferimento ai numeri degli anni passati, la situazione attuale appare tutt’altro che emergenziale. L’hotspot di Lampedusa continua a essere sovraffollato, ma descrivere l’Italia come un Pase che sta affrontando un’emergenza migratoria non è realistico.

Sono 57.168 le persone sbarcate sulle coste italiane dal 1 gennaio al 31 agosto 2022, i numeri sono in aumento rispetto agli scorsi anni, per questo la crescita attuale può apparire molto più consistente di quanto effettivamente non sia. È bene ricordare come rispetto al 2016 al 31 agosto sono sbarcate nei porti italiani meno della metà delle persone e la situazione d’impreparazione italiana è sicuramente inferiore.

Bisogna tenere in considerazione che i dati relativi agli ingressi diffusi dal Ministero dell’interno si riferiscono solo agli sbarchi, escludendo chiunque arrivi in modo diverso, a esempio attraverso la rotta balcanica. Anche i numeri delle richieste d’asilo oggi sono in consistente calo, nonostante siano rimasti alti anche negli anni di maggiore calo degli sbarchi.

In diminuzione anche i numeri dell’accoglienza: sono 98.740 (al 31 agosto) gli ospiti dei centri di accoglienza. A fine 2017 erano 183.681. I posti a disposizione nei centri superano le 100mila unità, anche un aumento considerevole delle richieste potrebbe essere assorbito senza problemi dal sistema.

Il sistema di accoglienza è tutt’altro che perfetto, ma negli anni si è spesso cercato di evidenziarne solo problemi e criticità. Il fenomeno, forse, non  dovrebbe essere affrontato esclusivamente attraverso una comunicazione emotiva e propagandistica, ha sottolineato Openpolis.

Elisa Rossanino

 

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