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Il centro cefalee del cardinal Massaia premiato per il trattamento dell’emicrania

Il centro cefalee del cardinal Massaia premiato per il trattamento dell’emicrania

ASTI Il centro cefalee dell’ospedale cardinal Massaia di Asti è stato premiato a livello nazionale per l’attività di trattamento e gestione dell’emicrania nelle diverse fasi di vita della donna.

Il riconoscimento rientra nell’ambito della mappatura svolta in tutta Italia dalla fondazione Onda (realtà che, da anni, assegna i “bollini rosa” alle strutture più attente alla salute al femminile), con il patrocinio di società scientifiche e associazioni di pazienti. Complessivamente sono 143 i centri specializzati  individuati. L’emicrania risulta una patologia principalmente femminile: in Italia ne soffrono 6 milioni di persone, di cui 4 milioni sono donne. Si stima che in età adulta, tra la pubertà e la menopausa, sia colpita oltre una donna su quattro.

Una percentuale simile si riscontra anche al centro cefalee di Asti (gestito dalla struttura di neurologia, che è guidata dal dottor Marco Aguggia, nell’ambito dell’Azienda sanitaria locale), il quale effettua oltre un migliaio fra visite e prestazioni ogni anno e dove il 70-80% dei pazienti è donna. L’attività di medici e infermieri è particolarmente focalizzata su situazioni femminili, come l’emicrania in gravidanza o quella mestruale: ad esempio, attraverso la possibilità di utilizzare trattamenti fisici alternativi ai farmaci per le donne in dolce attesa, come la massoterapia, la terapia infiltrativa e  l’agopuntura, il cui ambulatorio dedicato risulta tra i principali in Piemonte. Sono attive collaborazioni fra vari professionisti, soprattutto con il reparto di ginecologia, oltre che con quello di oncologia e il pronto soccorso, in caso di situazioni a potenziale rischio e che richiedono un consulto o una visita urgente.

Il centro astigiano è accreditato e in funzione per la somministrazione di anticorpi monoclonali, terapia usata per bloccare le emicranie non altrimenti contenibili. Anche a questo proposito risulta tra i riferimenti a livello regionale, con circa 70 pazienti trattati per mezzo di monoclonali e una capacità attrattiva all’esterno del territorio (almeno il 50% proviene da altre Asl).

Il direttore generale dell’Azienda sanitaria astigiana Flavio Boraso ha dichiarato: «Questo riconoscimento attesta ancora una volta il valore della sanità locale e conferma l’attenzione che viene posta verso i percorsi di cura dedicati alla salute femminile. Continuiamo a lavorare per mantenere e, dove possibile, incrementare i servizi in ospedale e sul territorio e per potenziare la dotazione tecnologica a beneficio dei nostri professionisti e pazienti».

Manuela Zoccola

 

 

 

 

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