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La banda musicale di Alba Ars et labor senza sede: il futuro è a rischio

La visita del presidente Mattarella ad Alba 5

MUSICA Ha circa 120 anni di storia, generazioni di musicisti formati e volontari che, con studio e costanza, hanno deciso di rappresentare negli anni la nostra città dentro e fuori dei confini: ma oggi la banda musicale Città di Alba Ars et labor torna a fare i conti con un problema che l’accompagna da molto tempo: la mancanza di una sede definitiva dove poter fare le prove in tranquillità e formare dei nuovi strumentisti. Sporcizia, calcinacci, polvere e vetri rotti caratterizzano i locali forniti dal Comune alla banda diretta dal 1997 da Claudio Taretto: sono al primo piano del complesso della Maddalena, mentre fervono i lavori per il futuro museo del tartufo e per la scuola di infermieristica.

«Abbiamo dovuto lasciare le stanze affidateci in precedenza (sempre al primo piano; mentre il complesso era stato nell’ex sala dei Mondi, al piano terreno nella manica Nord che si affaccia su piazza Giovanni Falcone, ndr) per l’inizio dei lavori di realizzazione e allestimento del museo. Ci hanno proposto seminterrati o aule in condivisione con altre associazioni, locali non idonei alle nostre attività›», spiega il maestro.

«Forniamo un servizio alla città e ci aspetteremmo una considerazione diversa. La banda è da sempre uno dei biglietti da visita migliori di Alba, abbiamo suonato per il presidente Sergio Mattarella nella giornata inaugurale della Fiera e in altre occasioni importanti; di frequente abbiamo rappresentato Alba all’estero». Dopo i due anni di pandemia, oggi il gruppo composto da circa trentacinque musicisti, tra fiati e percussioni, ha ricominciato a trovarsi e a suonare nelle stanze che, con qualche lavoro, potrebbero diventare finalmente una sede definitiva grazie alla posizione centrale e alle dimensioni.

Quello della sede è un problema che si trascina: ha interessato diverse Amministrazioni, fino all’ultima, guidata da Carlo Bo, che ha riconosciuto le esigenze del complesso, ma che in tre anni non ha ancora risolto.

La banda musicale di Alba Ars et labor senza sede: il futuro è a rischio
Claudio Taretto

«La cultura bandistica deve essere preservata, sostenuta e valorizzata. Abbiamo esigenze e spese alle quali far fronte, vorremmo anche rendere più accessibile la quota associativa e assicurativa per la formazione. Molti dei bambini che hanno iniziato a suonare con noi hanno continuato fino al conservatorio», aggiunge Taretto.

La banda oggi è composta da molti giovani, almeno venti, che hanno avuto il primo approccio alla musica grazie alla scuola di formazione che da vent’anni viene proposta con professori diplomati al Conservatorio e permette di poter contare su un costante ricambio generazionale. Però senza una sede secondo il direttore non si può pensare al futuro.

Anche la storia della banda è messa a dura prova da questa spiacevole situazione. «Abbiamo il materiale per la realizzazione di un archivio storico, a iniziare da una serie di spartiti di musica bandistica che risalgono all’Ottocento e che ora, insieme ad alcuni strumenti di epoca fascista, stanno marcendo dentro a scatoloni ammucchiati negli angoli delle sale». Non si guarda solo al passato, per l’avvenire la banda musicale della città vorrebbe formalizzare i rapporti con le scuole, in particolare con l’indirizzo musicale della scuola media Sandro Pertini e il liceo musicale Leonardo da Vinci, da cui provengono molti dei musicisti; c’è anche il progetto di chiamare a partecipare alla vita della formazione tutti gli albesi che sanno suonare uno strumento. Non meno importante sarà continuare il lavoro nelle scuole elementari per far conoscere e incuriosire i bambini alla musica.

Taretto spera di poter riprendere le attività della scuola di formazione a settembre 2023. Per il momento ricorda che è possibile entrare a far parte della banda in qualsiasi momento con il superamento di una prova.

La banda è stata protagonista di un concerto di Natale l’8 dicembre in piazza Risorgimento; riprenderà le prove nel nuovo anno riprogrammando una serie di eventi musicali ‹‹Sempre con l’auspicio di poter tornare a suonare a pieno regime, con l’aiuto del Comune››, conclude Taretto.

 Elisa Rossanino

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