L’addio a Benedetto XVI dei vescovi piemontesi: «La sua è una lettura del presente alla luce della fede»

Addio a papa Benedetto XVI, aveva 95 anni 1
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BENEDETTO XVI Questa mattina (31 dicembre) ha concluso il suo cammino terreno Benedetto XVI, vescovo di Roma e papa dal 2005 al 2013. Raccogliendo l’invito di papa Francesco i pastori e i fedeli delle diocesi di Piemonte e Valle d’Aosta hanno accompagnato con la preghiera la sua malattia. Oggi tutti insieme chiediamo al Signore di accoglierlo presso di sé ricompensando le fatiche apostoliche di colui che si presentò al mondo al momento dell’elezione come «semplice, umile lavoratore nella vigna del Signore». Anche quel giorno si affidò a Dio e a noi, dicendo: «Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare e agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere nella gioia del Signore risorto» (19 aprile 2005).

Anche a nome dei confratelli della Conferenza episcopale regionale, esprimo partecipazione a questo momento di sofferenza per il distacco terreno da un grande uomo e da un Vescovo sapiente, ma anche la gratitudine al Signore per il dono che Benedetto XVI ha rappresentato per la Chiesa universale con il suo magistero cristallino, a dispetto di un modo di presentarsi e di comunicare quasi timido.

La grandezza e la profondità del suo insegnamento non potrà che crescere con il passare del tempo perché la sua parola rappresenta una lettura del presente alla luce della fede e della tradizione della Chiesa che non perde di attualità. Essa è accompagnata da un esempio personale di fede e di dedizione al ministero che abbiamo potuto toccare con mano al momento delle sue dimissioni, illuminate dalle poche e lucide parole pronunciate in quel mese di febbraio 2013 che rimarrà scolpito nella memoria di chi l’ha vissuto e negli annali della Chiesa cattolica.

Mons. Franco Lovignana, presidente Conferenza episcopale piemontese

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