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Operazione Feudo: ai domicialiari anche i sindaci di Vezza d’Alba e Montaldo Roero

Il bilancio dei controlli della Guardia di finanza: 9 denunce e 125 multe 1

OPERAZIONE FEUDO Si trovano agli arresti domiciliari da questa mattina (mercoledì 14 dicembre) Carla Bonino e Giuseppe Steffanino, rispettivamente prima cittadina di Vezza e vice sindaco, e Fulvio Coraglia, sindaco di Montaldo Roero: la Procura di Asti, che ha coordinato le indagini della Guardia di finanza li accusa di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, truffa ai danni dello Stato e falsità materiale e ideologica in atti pubblici.  Assieme ai due sindaci sono finiti agli arresti domiciliari i responsabili dei servizi finanziari e dell’ufficio tecnico del Comune Vezza, due professionisti (un geometra e un ingegnere) e un imprenditore. Altre sei persone, infine, risultano indagate: fra loro l’ex sindaco di Santo Stefano Roero, Renato Maiolo e una dipendente dello stesso ente, interdetta dagli uffici municipali.

Dal fermo dell’ex amministratore di Santo Stefano Roero, nel luglio del 2021 per reati analoghi, muovono i provvedimenti emessi dal Tribunale di Asti: in quella circostanza i militari avevano eseguito alcune perquisizioni proprio negli uffici comunali di Vezza e in quelli di Montaldo Roero, dove aveva sede l’ormai disciolta Unione dei Comuni del Roero, tartufo e Arneis (ne facevano parte anche Vezza e Santo Stefano Roero). Analizzando le carte i finanzieri hanno stabilito un collegamento fra il passivo di bilancio certificato per il Comune di Vezza d’Alba (circa 580mila euro) e dell’Unione dei Comuni (circa 300mila) e un sistema fraudolento di gestione degli appalti per le opere pubbliche. A Vezza d’Alba, spiega il tenente colonnello Marco Squarcio, comandante del Nucleo di polizia economico finanziaria di Cuneo, «non si iscrivevano a bilancio (con la connivenza di alcuni funzionati comunali, nda) spese per incarichi di consulenza ad alcuni professionisti capaci di ottenere agli enti locali finanziamenti per i lavori. La sindaca non ha intascato denaro ma era consapevole delle omissioni, compensate nei documenti contabili con crediti o inventati o comunque inesigibili, così da attestare la regolarità delle scritture». Così facendo, «i “buchi” si sono ingranditi e i professionisti sono diventate persone “utili” per gli enti».

Nelle carte dell’inchiesta figura anche l’ex Unione del Roero, tartufo e Arneis, «un caso di corruzione riguarda l’installazione di dispositivi per il rilevamento dell’inquinamento acustico a Montaldo, Vezza e Santo Stefano Roero». Tre le persone coinvolte: «un ingegnere, direttore dei lavori, un geometra, assistente alla stazione appaltante hanno favorito un imprenditore che ha acquistato il materiale presso un’azienda riconducibile ai primi due».

Dagli atti acquisiti i finanzieri hanno quantificato in un milione e mezzo di euro i danni causati all”erario: le conclusioni sono state accolte dal Tribunale con una misura di sequestro di beni equivalenti, «stiamo procedendo nei confronti di quanti hanno disponibilità economiche. Il 40 per cento dell’importo totale è stato individuato su conti correnti».

Davide Gallesio

 

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