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Alec: Matteo Cerrina racconterà l’alta Langa

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ALEC L’associazione Alec e l’Ordine dei cavalieri delle Langhe sono gli organizzatori dell’incontro del 18 febbraio alle 18 in via Vittorio Emanuele 30, in cui sarà presentato il libro di Matteo Cerrina intitolato Da Area marginale a terra originale. L’alt(r)a Langa. Il volume è il frutto della ricerca etnografica compiuta dall’autore tra i versanti della Langa più alta e si articola attorno a quattro macrotemi: la coltivazione della nocciola, la pastorizia, le nuove colture e la lavorazione della pietra.

Alec: Matteo Cerrina racconterà l'alta Langa
Matteo Cerrina

Matteo Cerrina, 26 anni, nato ad Alba e residente a Feisoglio, si è laureato con una tesi in antropologia dei beni culturali all’Università di Torino. È attualmente accompagnatore naturalistico abilitato in Piemonte.

«Nel libro di Matteo – spiega Roberto Coro, vicepresidente dell’Ordine dei cavalieri delle Langhe e responsabile del progetto fotografico Me Langa -, abbiamo ritrovato la nostra stessa passione per l’alta Langa. Promuovere la sua opera è il primo passo di una collaborazione che mostrerà presto i suoi frutti, il suo lavoro di ricerca e la sua esperienza doneranno ulteriore qualità ai nostri progetti, a partire dalle mostre di Me Langa».

Nel corso della serata i Cavalieri presenteranno attraverso brevi video una selezione di immagini realizzate dai dodici fotografi del loro progetto fotografico Me Langa, dedicate al territorio dell’Alta Langa.

Il titolo è un’anticipazione del contenuto che ci aspetta, un libro che è frutto di una appassionata e meticolosa ricerca, com’è nata l’idea?

«Pendolando tra Torino e l’alta Langa per motivi di studio ho iniziato a osservare questa fetta di Langa con uno sguardo diverso, quello antropologico in particolare, che stavo apprendendo all’università. Soltanto guardando questo territorio da prospettive diverse mi sono reso conto delle sue fragilità ma soprattutto delle sue potenzialità».

Il fenomeno del neoruralismo ripropone il ritorno ai valori tradizionali della vita contadina: come inserisci l’argomento nei luoghi dell’Alta Langa?

«(Ri)Abitare le aree montane rappresenta una scelta consapevole, che implica spesso un cambiamento di vita radicale: essere pronti a intraprendere questa strada mostra che si sta trasformando il modo di vivere e intendere la montagna. Trasferirsi in aree montane oggi richiede le stesse competenze di cui necessitiamo altrove, sia per organizzare le proprie vite sia per lavorare».

Bruna Bonino

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