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Dopo Birmingham, la Mondo pensa alle Olimpiadi del 2024

Dopo Birmingham, Mondo pensa alle Olimpiadi del 2024
L'arena di Birmingham realizzata da Mondo

GALLO D’ALBA I Campionati nazionali d’atletica del Regno Unito si sono corsi durante il fine settimana sull’innovativa pista smontabile che porta la firma di Mondo. A distanza di trentadue anni dall’inaugurazione dell’Utilita arena di Birmingham, che fu già realizzata dall’azienda di Gallo d’Alba, è stata creata una nuova copertura sopraelevata e smontabile, installata sopra a una struttura fatta di acciaio e pannelli di compensato.

Federico Stroppiana, vicepresidente del gruppo, afferma soddisfatto: «Questi sono progetti interessanti per una serie di motivi: il primo è l’immagine dell’azienda, poi c’è il fatto che avevamo già realizzato un lavoro a Birmingham, per il quale il committente è rimasto molto contento e ci ha richiamato dopo più di 30 anni, e infine l’aspetto tecnologico, ovvero la flessibilità della struttura che permetterà di utilizzarla agevolmente al di fuori delle gare d’atletica per concerti ed eventi di diversa natura». Questa soluzione all’avanguardia affonda le radici negli anni Ottanta quando, nella città giapponese di Kobe, venne sperimentata per la prima volta la tecnologia Modultrack al World memorial hall: grazie al meccanismo di bloccaggio a ganasce, si può rimuovere facilmente il telaio della struttura, senza utilizzare alcuna vite o bullone. Le operazioni di smontaggio avvengono in pochi giorni e l’area può essere adibita ad altre funzioni, mentre la pista può essere depositata in magazzino.

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Federico Stroppiana, vicepresidente Mondo

Le installazioni polifunzionali di Mondo sono «progetti onerosi», che partono da mezzo milione di euro in su, e vengono apprezzati soprattutto nel Nord Europa, Paesi in cui sono diffuse le strutture al chiuso per fare attività fisica. L’azienda con sede al Gallo punta soprattutto alla qualità per fornire il miglior prodotto possibile agli sportivi, come racconta Stroppiana: «I nostri competitor hanno tipologie di prodotti più semplici: una pista d’allenamento deve assicurare la salvaguardia e la salute dell’atleta. Una superficie con il giusto ritorno di energia, è quanto di meglio possibile per l’utilizzatore, altrimenti può incorrere in effetti negativi su articolazioni e muscolatura».

Il gruppo, che conta 800 dipendenti e un fatturato di 287,4 milioni (di cui più della metà arriva dai pavimenti sportivi, seguiti dalle attività di trasporto e montaggio e dai giocattoli), si sta già dedicando a nuove opere: la prossima sfida saranno le piste per i Giochi del 2024. «Lavoriamo da due anni alle Olimpiadi che avranno sede a Parigi. Sono progetti fondamentali da ottenere e realizzare per la nostra azienda, che può fare la differenza in termini di qualità, performance e affidabilità», afferma il vicepresidente.

L’impegno è rivolto anche al discorso ecologico con la ricerca di materiali rispettosi dell’ambiente: «Oggi c’è più attenzione alla sostenibilità, perciò stiamo cercando di migliorarci in vista di Parigi. Negli ultimi tre anni abbiamo investito molto in ricerca e sviluppo e siamo fiduciosi di fare dei passi in avanti. La sfida è quella di creare dei materiali riciclabili e usare fonti di energia alternativa, anche se non è semplice produrre in modo diverso gomme e pigmenti organici».

Lorenzo Germano

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