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Save the truffle, 75 pioppi e querce messi a dimora

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AMBIENTE La terra di Langhe e Roero lancia segnali precisi, richiede aiuto e soccorso. I livelli di inquinamento sono elevati, gli insetti spariscono, i boschi scompaiono e i veleni chimici si moltiplicano. Eppure alcune pratiche sembrano remare controcorrente, opponendosi al disboscamento e alla deturpazione degli habitat naturali. Il naturalista Edmondo Bonelli e il trifolao Carlo Marenda nel 2016 hanno fondato Save the truffle, servizio che si occupa di salvaguardare le aree a vocazione tartufigena e sensibilizzare la popolazione sull’importanza di conservare ecosistemi sani.

Spiegano a inizio febbraio: «Il mese di gennaio, oltre agli ultimi tartufi bianchi trovati nella prima decade, non ha portato in dono le attese precipitazioni nevose e piovose, salvo alcune aree come quelle comprese tra il tortonese e il confine con l’Emilia Romagna. Gennaio, per noi, vuole dire partenza con manutenzioni e piantumazioni, che grazie al meteo favorevole ci permettono di lavorare celermente e in sicurezza». Grazie al progetto sono state messe a dimora circa 75 piante tra pioppi e querce, soprattutto nei fondovalle, «dove è presente ancora un buona umidità ma purtroppo è ormai assente l’acqua, tipica di rii e piccoli torrenti. Ci auguriamo che febbraio possa portarci in dono qualche nevicata e giornata di pioggia. Sarebbe il regalo gradito non solo per noi trifolau, ma per tutto il mondo agricolo».

Save the truffle, 75 pioppi e querce messi a dimore

Matteo Viberti

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