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Terremoto in Turchia: aperto da questa mattina l’ospedale da campo della Regione Piemonte

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE PIEMONTE, ALBERTO CIRIO, E GLI ASSESSORI ALLA SANITÀ, LUIGI GENESIO ICARDI, E ALLA PROTEZIONE CIVILE, MARCO GABUSI: «GRAZIE AGLI OPERATORI PIEMONTESI IN CAMPO PER IL LORO STRAORDINARIO IMPEGNO».

Terremoto in Turchia: aperto da questa mattina l'ospedale da campo della Regione Piemonte

ANTIOCHIA Ha aperto questa mattina alle 8, con almeno dodici ore di anticipo rispetto al previsto, l’ospedale da campo Emergency medical team type 2 (Emt2) della Regione Piemonte allestito nell’area di un impianto sportivo vicino all’ospedale distrutto dal terremoto. Lo comunica l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi che, insieme al presidente Alberto Cirio e all’assessore regionale alla Protezione civile, Marco Gabusi, è in costante contatto con il coordinatore della missione della maxi-emergenza regionale in Turchia, Mario Raviolo.

Terremoto in Turchia: aperto da questa mattina l'ospedale da campo della Regione Piemonte 1

«I nostri sanitari e volontari della Protezione civile operativi ad Antiochia», osserva Icardi, «hanno trovato una situazione catastrofica. La popolazione è stremata, le richieste di assistenza all’ospedale sono continue e di ogni genere. Abbiamo impegnato sul campo personale altamente specializzato e in grado di lavorare in condizioni di massima emergenza. L’ospedale Emt2 della Regione Piemonte è unico in Italia e tra le dodici strutture di questo genere al mondo. Ringrazio tutti coloro che in questo momento stanno prestando senza riserve la loro opera per renderlo completamente funzionale alle esigenze delle popolazioni terremotate della Turchia». Aggiunge il presidente Cirio: «Ancora una volta il Piemonte scende in campo con la forza preziosa del suo personale sanitario e dei volontari della Protezione civile per aiutare chi sta vivendo momenti terribili. Sappiamo quanta dedizione stanno mettendo in campo e non potremmo essere più orgogliosi di loro».

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Il team sanitario della maxi-emergenza della Regione Piemonte attualmente operante nell’ospedale da campo di Antiochia è composto da 76 persone: un team leader (chirurgo), un deputy team leader (chirurgo), un medico infettivologo, quattro medici urgentisti, un medico pediatra, cinque medici anestesisti, quattro chirurghi, tre chirurghi ortopedici, due ginecologi, un’ostetrica, un fisioterapista, 31 infermieri (inclusi coordinatori, strumentisti, infermieri sala operatoria), due tecnici di radiologia, due tecnici di laboratorio, un  assistente amministrativo, un ingegnere, tre tecnici logisti e dodici tecnici logisti afferenti al coordinamento regionale del volontariato di Protezione civile. Un organico al quale si aggiungono gli oltre 40 volontari della Protezione civile piemontese operanti nella stessa zona e che hanno contribuito all’allestimento dell’ospedale.

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Dice l’assessore Gabusi: «L’aiuto che diamo in queste circostanze è sempre straordinario. Sono molto grato a tutti i volontari della Protezione civile piemontese che hanno scelto di partire per la Turchia e portare il loro bagaglio di conoscenza alle persone più bisognose. Il numero dei decessi sta salendo rapidamente ed è quindi importante intervenire con rapidità per continuare a salvare il maggior numero di persone possibile. Sulla nave sono saliti elettricisti, idraulici, traduttori e personale altamente formato per le situazioni da campo. Siamo in continuo contatto con i volontari nelle zone terremotate: in questo modo possiamo agire prontamente. Il Piemonte e la Protezione civile ci sono, pronti in prima linea». Conclude il coordinatore della missione, Mario Raviolo: «La popolazione ci ha accolti a braccia aperte, tutti cercano di darci una mano, si mettono a disposizione e ci forniscono con grande affetto acqua e biscotti. Stiamo operando al massimo delle nostre possibilità».

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