Autonomia differenziata verso il Parlamento. Cirio: «Più risorse e meno sprechi»

"Via libera" dal Governo per due leggi regionali

POLITICA Oggi, giovedì 16 marzo, il Consiglio dei ministri ha dato il secondo via libera, all’unanimità, al disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata. Il provvedimento, che ha già avuto l’ok della Stato-regioni, passa ora in Parlamento che dovrà esaminarlo e poi votarlo. 

«L’approvazione in Consiglio dei ministri rappresenta un ulteriore passo avanti verso l’autonomia differenziata in cui il Piemonte crede fermamente», dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. «Finalmente si dà attuazione a un percorso previsto dalla nostra Costituzione da più di 20 anni, dato che la riforma del titolo V è del 2001. Il fatto che sia proprio la nostra Carta costituzionale a prevedere l’autonomia differenziata credo sia la migliore prova e garanzia della sua utilità».

«Responsabilizzare gli amministratori pubblici»

«Autonomia significa risorse usate in modo più efficace e con meno sprechi. La storia dimostra che più è vicino il rapporto tra chi spende e i beneficiari, più la spesa è efficace perché nasce da una conoscenza diretta del territorio e questo riduce gli sprechi. Significa anche responsabilizzare gli amministratori pubblici, mettendoli nella condizione di fare bene, ma anche di fronte alle proprie responsabilità quando invece le cose non vengono fatte, dando finalmente ai cittadini la possibilità di verificare l’operato di chi li amministra», aggiunge Cirio.

Il ministro per gli affari regionali e per le autonomie Roberto Calderoli spiega: «Nel testo definitivo oggi approvato sono state inserite alcune proposte emendative degli enti territoriali, ivi compresa l’insularità. L’Italia ha una storica occasione di rinnovamento strutturale che va affrontata senza pregiudizi o ideologie, ma con pragmatismo e consapevolezza. Il mio obiettivo è far correre il nostro Paese come un treno ad alta velocità, superando i divari che il centralismo attuale ha cristallizzato e permettendo a tutti di migliorare nel segno dell’efficienza, dello sviluppo, della trasparenza e della responsabilità. È una sfida per il futuro e la modernità, che possiamo e dobbiamo cogliere nell’interesse dei cittadini».

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