Gioco patologico. Libera e Sermig ascoltati dal Consiglio regionale

La proposta di Libera vuole tutelare le fasce deboli e contrastare gli interessi della criminalità organizzata. Raccolte oltre 10mila firme

Libera Piemonte

TORINO Le commissioni Attività produttive, Sanità e Legalità in seduta congiunta hanno audito oggi (16 giugno) i rappresentanti di due proposte di legge i materia di gioco d’azzardo: una di iniziativa popolare, e l’altra presentata dagli enti locali.

Maria Josè Fava, coordinatrice di Libera Piemonte, e Rossana Gonella del Sermig, in rappresentanza di 40 associazioni, hanno illustrato i tratti salienti della loro proposta, che ha raccolto oltre 10mila firme. «La legge del 2016 sul gioco d’azzardo, più restrittiva di quella attuale – ha spiegato Fava – ha provocato una riduzione sensibile del volume di gioco, della presenza delle slot e del numero di persone seguite dai Sert. Quindi diminuendo l’offerta di prossimità attraverso limiti sulle distanze minime da luoghi sensibili come scuole e ospedali, si è ridotta la domanda».

«La nuova legge regionale del 2021, meno restrittiva – ha aggiunto – ha avuto il risultato che solo al Comune di Torino sono state presentate 232 domande di reinstallazione e in Piemonte è aumentata del 10% la presenza di slot machine. La nostra proposta vuole invertire ancora una volta la tendenza, tutelando le fasce deboli e contrastando gli interessi della criminalità organizzata, attenti anche alla salvaguardia del comparto lavoratori del gioco legale».

La vicesindaca di Torino, Michela Favaro, ha detto che «i dati del capoluogo sono allarmanti, soprattutto dal punto di vista delle dipendenze che sono aumentate del 20% dal 2021». Dietro una dipendenza, ha rimarcato «ci sono situazioni di grande difficoltà sociale, economica e familiare: è una piaga su cui cerchiamo di intervenire con grande difficoltà: vogliamo incrementare il numero dei luoghi sensibili, aumentare la distanza da questi e ridurre ulteriormente gli orari di accensione. La presenza di queste attività favorisce indirettamente anche la criminalità».

Ansa

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