Ultime notizie

Il salvataggio di Egea: il giorno dopo

Alla scadenza per presentare le offerte sono in due ad essersi fatti avanti: la torinese Iren e il fondo Davidson Kempner

Aperto il distributore Egea che in corso Europa eroga metano, gpl, diesel e benzina

EGEA Come la stessa Egea ha ufficializzato nel tardo pomeriggio di ieri, 15 giugno, al termine del tempo utile per presentare le offerte da parte dei soggetti che avevano partecipato alla due diligence, sono due ad essersi fatti avanti: la torinese Iren e il fondo Davidson Kempner European Partners Llp. Si è invece ritirata la lombarda A2A, colosso dell’energia, che nelle prime fasi sembrava essere fortemente interessata ad entrare nel mercato glocal dell’azienda albese: già la richiesta di prolungamento del tempo per analizzare i conti, un mese fa, era stata interpretata come un segnale negativo.

Le offerte

Il blitz della Guardia di finanza negli uffici di Egea, con l’ipotesi di reato di false comunicazioni sociali e quattro indagati, sembra aver determinato il passo indietro definitivo di A2A. Rimangono pertanto in campo due soli nomi: per quanto riguarda Iren, ha mai nascosto l’interesse a entrare in Egea, anche se rimane da chiarire il tenore dell’offerta presentata, relativa “ad alcune attività della multiutility Egea”.

Quest’ultima, per la capogruppo Egea spa, era alla ricerca di un partner strategico forte, in grado di attuare un aumento di capitale, in seguito al quale acquisire il 50,1 per cento delle quote, cioè la maggioranza. A proposito del fondo Davidson Kempner European Partners LLP, di cui non si è parlato nella prima fase, si tratta di un fondo di investimenti con sede a New York, da 38 miliardi di dollari, un raggio d’azione globale e un’attività molto florida, presente sul mercato da più di 39 anni.

Che cosa accadrà ora? Come ha scritto Egea nella stessa nota di ieri, le proposte verranno vagliate dagli organi competenti, con il supporto di advisors. Il primo a essere chiamato in causa sarà il Consiglio di gestione: l’assemblea, di cui fanno parte anche i Comuni che detengono quote, dovrebbe essere interpellata solo in un secondo momento, se una delle due offerte sarà ritenuta valida.

Francesca Pinaffo

Banner Gazzetta d'Alba