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La tangenziale di Alba resterà gratis dopo i lavori dell’autostrada?

I dubbi dell'Osservatorio per il paesaggio trasmessi al Ministero: il sistema free flow sarà macchinoso e le auto sceglieranno strade alternative

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© Marcato

ALBA La procedura di valutazione dell’impatto ambientale del progetto di adeguamento della tangenziale di Alba, destinata a far parte dell’autostrada A33, ha raccolto già numerose osservazioni. L’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langa e Roero ne ha presentata una; il consorzio irriguo Tanaro albese – Langhe albesi ha richiesto la realizzazione di un sottopasso a Vaccheria per favorire lo scolo verso il fiume delle acque piovane mentre la Provincia di Cuneo ha richiesto la riqualificazione ambientale di alcune aree dismesse vicine alla provinciale 3 bis in direzione di Gallo, la realizzazione di due rotatorie allo sbocco e imbocco dello svincolo di Roddi e la posa di barriere al rumore a protezione di abitazioni nella zona di Roddi.

I dettagli arrivano proprio dall’Osservatorio per il paesaggio che spiega: «Il 19 maggio, alla scadenza dei 60 giorni in cui era possibile presentare osservazioni, il Ministero della cultura ha chiesto  chiarimenti e integrazioni riguardo la bonifica e rinaturalizzazione dei tratti di strada dismessi. Ora la commissione tecnica del Ministero dell’ambiente dovrà attendere la risposta del concessionario alle richieste del Ministero della cultura per poi completare la pratica di autorizzazione ambientale convocando una conferenza dei servizi».

Guido Chiesa, Cesare Cuniberto, Silvio Veglio per conto del direttivo dell’Osservatorio provano a fare qualche calcolo sulla tempistica: «È probabile che i lavori sulla tangenziale inizino nell’autunno, con un ritardo di circa 6 mesi rispetto alla data ultima prevista per il completamento dell’autostrada. Se il Concessionario non riuscirà a comprimere i 22 mesi di lavoro previsti per l’adeguamento della tangenziale, è possibile che questo lotto diventi il vero collo di bottiglia per la messa in servizio di tutta l’autostrada».

Ciò che rimane ancora avvolto nella nebbia è il nodo della gratuità dell’ex tangenziale di Alba, come spiega l’Osservatorio: «Il concessionario non ha ancora presentato il progetto definitivo del sistema automatico di esazione dei pedaggi di tipo free-flow, né risulta che sul tema della gratuità siano stati sottoscritti documenti ufficiali. È pur vero che in alcune occasioni è stato affermato che non sarà preteso pedaggio per chi entra allo svincolo di Castagnito ed esce in uno degli svincoli compresi tra Alba Est e Roddi. Come pure da tempo viene detto che i residenti nell’area dell’Asl Cn2 non pagheranno pedaggio se si recano in ospedale, ma non risulta che i protagonisti abbiano messo nero su bianco qualsivoglia accordo. Come non è stato pure chiarito se saranno esentati anche medici e infermieri, fornitori, pazienti e parenti provenienti da altre Asl, come sarebbe opportuno fare».

La proposta dell’Osservatorio

Parole e di promesse che potrebbero essere facilmente superate adottando la proposta dell’osservatorio che è stata formalizzata nelle sue osservazioni al progetto: rendere gratuito il tratto da Castagnito a Cherasco per tutti i veicoli che ci passano. «Una proposta semplice, chiara, che ha il preciso obiettivo di far convergere sulla nuova infrastruttura la maggior parte del traffico che soffoca le strade locali, evitando di investire i 15 milioni di euro per allestire il sistema free flow».

I dubbi sul sistema free flow

«Come già scrivemmo un paio di mesi fa, i portali elettronici registrano i passaggi e chi è dotato di mezzi elettronici di pagamento (Telepass o altro) riceve automaticamente l’addebito, chi invece non ha abbonamenti e usa i contanti deve pagare entro 15 giorni presso uno dei punti di assistenza oppure attraverso una carta elettronica collegandosi al sito web dell’autostrada: chi non paga in tempo, secondo l’articolo 176 comma 11 e 21 del Codice della strada incorre nella sanzione amministrativa da 85 a 338 euro rischiando anche la decurtazione di 2 punti della patente», scrive in una nota l’Osservatorio per il paesaggio.

«È a tutti nota l’avversione degli automobilisti a pagare un pedaggio, anche minimo, per di più macchinoso, per risparmiare solo pochi minuti di viaggio, soprattutto quando da anni sono abituati a utilizzare percorsi alternativi, comunque gratuiti. A maggior ragione se a controllare i loro movimenti sarà il grande fratello del free-flow. Lo studio di impatto ambientale presentato dal concessionario certifica che il tratto da Cherasco a Roddi sarà percorso tra alcuni anni solo dal 35% dei veicoli che oggi percorrono la tangenziale. In altre parole certifica che il previsto completamento della A33 non porterà un grande miglioramento al traffico che congestiona la viabilità locale, nella fattispecie la statale 231 Alba-Bra e la provinciale 7 Roddi-Verduno. Miglioramento invece che tutti si aspettano ben più incisivo».

Senza tangenziale gratuita la viabilità di Alba peggiorerà

La città di Alba rimarrà il principale polo di attrazione del traffico che percorrerà l’A33 e che il completamento di questa non comporterà per gli albesi cambiamenti significativi all’attuale situazione. Al contrario, è probabile che in alcuni periodi dell’anno la viabilità cittadina peggiorerà a causa del traffico dei mezzi agricoli che, per quanto si sa, non otterranno l’autorizzazione ad utilizzare l’autostrada o otterranno una autorizzazione limitata.

«In ultima analisi, ripetiamo, la gratuità del tratto Castagnito-Cherasco chiesta da anni dall’Osservatorio – che porterebbe ad aumentare il coefficiente di utilizzo del tratto del Lotto 2.6 in costruzione dal 35% ad almeno il 50% della sua capacità massima – è quindi l’unica proposta che dia un senso agli ingenti investimenti effettuati e che consenta di non annoverare l’Asti-Cuneo tra le tante opere mal congegnate di questo Paese. La gratuità, come proposta dall’Osservatorio e da larga parte dell’opinione pubblica, tiepidamente sostenuta dalla maggioranza dei sindaci, costituisce il giusto riconoscimento alla pazienza dimostrata dai cittadini del territorio per i tanti anni persi dietro una chimera: di più, il minimo che i Comuni di Langhe e Roero, Alba e Bra in primo luogo, dovrebbero pretendere a ristoro della tangenziale, esistente da quarant’anni ed ora ceduta senza opere di compensazione».

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