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Alba ha gli ascensori ma sono poche le stazioni ferroviarie senza barriere

Inaugurata la nuova passerella della stazione di Alba (VIDEO) 1

VACANZE  Ad Alba, con l’apertura della passerella sopraelevata che è dotata di ascensori, venne annunciato che la stazione ferroviaria è priva di barriere architettoniche ma non è così dappertutto come segnala in una lettera Giuseppe Antonucci, consigliere della Consulta per le persone in difficoltà. Ecco il testo  completo.

Agosto, è tempo di partire, ma non per tutti. Fanno eccezione le persone con disabilità che in Piemonte sono costrette a rimanere a casa perché la stragrande maggioranza delle stazioni ferroviarie è sprovvista degli ausili per farle salire sulle carrozze e consentirgli un viaggio in treno o peggio di permettergli l’accesso alle stazioni stesse.

Questo è quello che emerge dal lavoro di mappatura che la Cpd, Consulta per le persone in difficoltà ha realizzato sulle stazioni ferroviarie di tutta la nostra regione e che è stato presentato ad uno degli ultimi tavoli sul trasporto pubblico locale e regionale piemontese, sede istituzionale  in cui pur essendoci un ruolo attivo della Regione Piemonte nel farsi tramite tra Rfi e le istanze delle associazioni dei disabili, a tutt’oggi la società dei trasporti risulta estremamente inadempiente rispetto alle varie esigenze di adeguamento infrastrutturale.

Infatti, in una situazione in cui è da più di quattro anni ormai che molte stazioni piemontesi devono essere ampliate e abilitate al servizio assistenza disabili, la lista delle criticità si sta allungando all’infinito e il quadro complessivo che ne viene fuori relativamente ai trasporti su rotaia è disastroso.

Per quanto riguarda Torino nella stazione di Porta Nuova i sollevatori ferroviari per disabili (gli ausili per far salire le carrozzine sul treno) necessari per 20 binari sono ampliamente insufficienti, nella stazione sotterranea di Porta Susa gli ascensori e le scale mobili spesso sono guasti, le stazioni Stura e Rebaudengo non sono mai state abilitate fin dalla loro realizzazione, alla stazione Lingotto i lavori in corso durano da quattro anni.

A Cuneo gli ascensori chiudono alle 20 mentre a Novara c’è un sollevatore a ogni binario, ma ciascuno di essi a causa dell’usura presenta un problema di mal funzionamento.

Ovunque si registrano gravissime mancanze. Mancano i sollevatori ferroviari per disabili oppure quando ci sono non funzionano, non sono manutenuti o sono insufficienti, mancano le carrozzine nuove per il servizio in stazione, in generale si registrano difficoltà di ogni tipo per l’accesso anche ai treni di nuova generazione, c’è scarsità di personale (per ogni sollevatore servono due operatori) e di comunicazione in merito. Anche i treni come Pop e Rock con la sponda ribassata che quindi dovrebbero permettere l’accessibilità ovunque sostino, in alcune stazioni vanno bene in altre no, richiedendo ugualmente il supporto dei sollevatori.

Per di più al danno si aggiunge la beffa perché molte stazioni potrebbero essere abilitate fin da subito, in primis per i non vedenti e con l’introduzione di semplici pedanine per le persone con disabilità motoria.

In ogni caso il risultato finale è che le persone con disabilità non riescono a salire sui mezzi ferroviari in piena autonomia e tanto meno in sicurezza, quindi viene automaticamente negato loro il diritto alla mobilità oltre a qualunque altro servizio fondamentale per l’accesso alle stazioni ferroviarie.

È tempo di partire certo, ma soprattutto per Rfi – Rete ferroviaria italiana di rispettare i suoi impegni nei confronti del trasporto delle persone con disabilità che in Piemonte si ritroveranno ad affrontare un’altra stagione estiva all’insegna del disagio assoluto.

Giuseppe Antonucci, consigliere  Consulta per le persone in difficoltà Odv Ets

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