ALBA Dopo la lectio magistralis dedicata a Caterina da Siena per il pubblico del Teatro Dino Crocco di Ovada il 4 settembre, il professore Alessandro Barbero arriva ad Alba il 5 settembre dedicando la sua lectio magistralis al pensiero di un’altra grande figura femminile del Medioevo: Giovanna D’Arco.
Per secoli le donne non hanno avuto voce in pubblico, a meno che non fossero regine. Nel Medioevo poche ragazze ebbero la forza di costringere una società maschilista ad ascoltarle e a lasciarle libere di vivere come volevano, e spesso pagarono per questo un prezzo altissimo. Giovanna D’Arco ha infranto tutte le regole del suo tempo tracciando il ritratto di una donna emblematica per il suo coraggio.
La vicenda di Giovanna d’Arco, tra le donne più affascinanti del passato , santa per la Chiesa cattolica, eroina nazionale per i francesi, catturata e messa al rogo dagli inglesi. Nella società della sua epoca si accettava l’idea che una donna potesse avere capacità profetiche e diventare il tramite della voce di Dio. Ma nessuna profetessa aveva dichiarato, come Giovanna, che la volontà di Dio era di vederla vestita da uomo, con i capelli corti, e a cavallo con la spada in pugno, a combattere i nemici della Francia. Una missione che riuscirà a compiere, anche se alla fine sarà proprio il suo rifiuto dei ruoli e degli abiti femminili a costarle la vita.
Era l’inizio del 1400, il momento più drammatico per i francesi che durante la guerra dei Cento Anni avevano dovuto cedere agli inglesi buona parte del loro regno. Lungo la Loira resisteva Orléans, sotto assedio, mentre parte dei francesi, i “borgognoni”, si erano schierati con gli occupanti. Giovanna, contadina di un piccolo villaggio della Lorena, inizia a raccontare che l’arcangelo Michele le ha ordinato di guidare l’esercito alla vittoria, cacciando il nemico dalla Francia per riconsegnarla al re. Una stranezza che in epoca medievale non era però così rara: di tanto in tanto a corte si presentavano donne che asserivano di essere profetesse e venivano sottoposte alle verifiche di esperti e teologi.
Per Giovanna sono i primi due ostacoli da superare: convincere la famiglia a lasciarla partire e la commissione di dotti della verità del suo racconto. Ci riesce solo grazie a una straordinaria determinazione. Dopo un ultimatum mandato agli inglesi parte alla riconquista di Orléans, riesce a rompere l’assedio della città e ricacciare gli inglesi, infliggendo loro una pesante sconfitta a Patay.
Quando Carlo VIII è incoronato re di Francia a Reims, al suo fianco c’è la pulzella d’Orléans, con un’armatura degna di un principe e lo stendardo che aveva portato con orgoglio in battaglia.
Ma la gloria è un’illusione. Durante un’incursione Giovanna viene catturata dai borgognoni e ceduta agli inglesi. Sono loro che la fanno processare dall’inquisizione a Rouen: un collegio giudicante di 131 persone scandaglia ogni aspetto della sua vita, partendo, naturalmente, dall’insistenza nel portare abiti da uomo. “Eppure Giovanna non aveva mai rinnegato il fatto di essere una donna e dalle donne era seguita e ammirata”, fa notare Barbero. Verrà riconosciuta colpevole di eresia e bruciata sul rogo il 30 maggio del 1431, ma il suo mito resiste ancora oggi. Il suo nome è stato riabilitato in un secondo processo, vent’anni più tardi e nel 1909 Giovannna d’Arco è stata beatificata da papa Pio X.
Con sapiente equilibrio e dovizia di particolari, Barbero cattura e coinvolge gli ascoltatori facendogli rivivere gli odori, il dolore, la paura incalzante, le passioni e le meschinità umane, eliminando le distanze secolari e facendo della Storia un affare che riguarda tutti.
Alessandro Barbero è uno storico, scrittore e docente italiano, ordinario presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale e Vercelli, specializzato in storia militare e storia del Medioevo, ma anche un autore prolifico su argomenti di tutti i periodi storici, dall’antichità greca e romana fino almeno a Caporetto. Collaboratore di programmi televisivi e di diverse testate giornalistiche, è soprattutto autore di numerosi saggi e libri di narrativa.
Attraverso Festival è un progetto dell’Associazione Culturale Hiroshima Mon Amour ETS e Produzioni Fuorivia con la collaborazione dell’Ente Aree Protette Appennino Piemontese. Con il patrocinio di Unesco World Heritage List – Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato, con il contributo del Ministero della Cultura è realizzato grazie al sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRT, Fondazione CRC, Fondazione CRAL. Con la collaborazione e il sostegno dei comuni di Alba, Barolo, Bergolo, Borghetto Borbera, Bosio, Bra, Calamandrana, Casale Monferrato, Cassano Spinola/ Gavazzana, Cherasco, Gamalero, Gavi, La Morra, Morbello, Nizza Monferrato, Ovada, Parodi Ligure, Rocca Grimalda, Saluzzo, San Cristoforo, Serravalle Scrivia, Spigno Monferrato, Tortona e grazie al contributo di Banca d’Alba, Consorzio Tutela del Gavi, Gruppo Entsorga, Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero e alla collaborazione di Alexala e Quarto Piemonte. Un ringraziamento speciale va inoltre alla Direzione Regionale Musei Piemonte, ai numerosi soggetti che operano sul territorio e che sono partner fondamentali di questo Festival: Associazione Oltregiogo, Libarna Arteventi, Associazione Amici del Forte e di Gavi, Associazione Memoria della Benedicta, i Consorzi dei vini, i produttori e le associazioni culturali e sociali del territorio.
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