Ultime notizie

Aumentano gli infortuni sul lavoro, sono 559 nei primi sette mesi dell’anno

Gli infortuni crescono del 4,4 per cento rispetto a luglio 2022, l'attività manifatturiera è il settore più colpito

Politica e diritti, l'incontro albese sulla sicurezza sul lavoro

INCIDENTI Gli incidenti e le morti sul lavoro sono all’ordine del giorno. Non è passata nemmeno una settimana dall’ultima vittima registrata nella zona di Langhe e Roero. Nel tardo pomeriggio di venerdì 6 ottobre, a Sommariva Perno, un uomo di 71 anni, Matteo Rosso (ex dipendente Arpa), perdeva la vita schiacciato dal suo trattore dopo una manovra effettuata nel cortile della sua azienda in frazione Loghero.

Secondo i dati dell’osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente Vega engineering, il Piemonte è la quarta regione, a pari merito con la Campania, per numero di morti sul lavoro con 33 vittime registrate nei primi sette mesi dell’anno. Prime tra tutte si conferma la Lombardia con 74 vittime sul lavoro. In totale in Italia le vittime registrate nei primi sette mesi del 2023 sono 559, cui 430 in occasione di lavoro e 129 in itinere, con una media di 80 decessi al mese. Gli infortuni sul lavoro sono aumentati del 4,4 per cento rispetto a luglio 2022, mentre hanno subito una riduzione del 17,8 per cento quelli in itinere.

Secondo i dati del Dors, gli infortunati sul lavoro conosciuti dal sistema di sorveglianza in Piemonte (dal 01.01.2023 al 25.09.2023), registrano undici infortuni tra l’Asl Cn1 e Cn2, per un totale di 32 infortuni mortali nella Regione, tra cui dodici hanno riguardato operai, undici agricoltori, quattro muratori, due taglialegna, un magazziniere, un artigiano e un autotrasportatore.

Le denunce di infortunio (da gennaio a luglio 2023) sono in diminuzione del 21,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022, erano 441.451 a fine luglio 2022, sono scese a 344.897 a luglio 2023. Il decremento è evidente già da mesi e conferma la scomparsa degli infortuni connessi al Covid dalle statistiche: le denunce di infortunio nel solo settore sanità infatti sono calate del 63% (da 60.602 di luglio 2022 a 16.389 di luglio 2023). È dalle attività manifatturiere che arrivano le maggiori denunce (42.807), seguono: costruzioni (18.727), trasporto e magazzinaggio (17.905), commercio (17.303) e sanità (16.389). In termini di numeri di decessi in occasione di lavoro, il maggior numero si rileva sempre nel settore trasporti e magazzinaggio (61), seguito dalle costruzioni (58), dalle attività manifatturiere (51) e dal commercio (32).

La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni. In termini di incidenza degli infortuni mortali, i lavoratori con età compresa tra i 15 e i 24 anni evidenziano un rischio superiore rispetto ai colleghi di età compresa tra i 25 e i 34 anni. L’incidenza più elevata è quella rilevata nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni (65,5), seguita dalla fascia di lavoratori compresi tra i 55 e i 64 anni (32).

Al calo delle denunce dei lavoratori italiani e comunitari, non corrisponde una diminuzione di quelle dei lavoratori extra comunitari. Resta in generale elevato il livello per i lavoratori stranieri, sono 79 i loro infortuni mortali in occasione di lavoro mentre sono 24 quelli in itinere. Il rischio di infortunio mortale per loro è quasi doppio rispetto agli italiani, con un’incidenza di mortalità di 33,3 contro il 16,9 degli italiani.

Le denunce di infortunio delle lavoratrici italiane da gennaio a luglio 2023 sono state 121.095, quelle dei colleghi uomini 223.802. Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro da gennaio a luglio 2023 sono 25, mentre 14 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.

In occasione della 73° giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, è intervenuta l’assessora al lavoro, istruzione e merito della Regione Piemonte Elena Chiorino. «Le norme ci sono come le sanzioni per chi non rispetta le regole: bisogna rafforzare la cultura della sicurezza, questa è la vera sfida per arrestare un fenomeno che continua a mietere vittime».

Prosegue Chiorino: «Importante è lavorare sul concetto di partecipazione come ad inserire la sicurezza sul lavoro tra le materie di studio in classe. Insegnando ai nostri ragazzi l’importanza di preservare la vita delle persone, responsabilizziamo e formiamo potenziali imprenditori e lavoratori di domani. Siamo in linea con il Governo Meloni nel ribadire quanto sia indispensabile acquisire una maggiore consapevolezza dei rischi, delle regole già esistenti e potenziare il più possibile i controlli ispettivi come già sta avvenendo con i nuovi quarantadue ispettori assunti in Piemonte».

L’assessora ha ricordato che il prossimo 25 ottobre si riuniranno le parti sociali per condividere il piano regionale per la sicurezza sui luoghi di lavoro. In sede di conferenza Stato-Regioni, invece, sarà ufficializzato il protocollo con Inail Nazionale per rafforzare la formazione di chi lavorerà nei cantieri Pnrr attraverso fondi destinati alle Regioni. In Piemonte arriveranno 700mila euro per la formazione.

«La sicurezza sul lavoro è un dovere ed un investimento per il futuro della nostra Nazione. Morire per onorare un proprio dovere è inaccettabile, a maggior ragione in età adolescenziale. L’alternanza scuola lavoro è un’opportunità a cui non possiamo rinunciare. La soluzione a un problema non è l’eliminazione dello strumento, semmai una revisione dello stesso in termini di sicurezza e non a caso il Decreto, varato a maggio, ha previsto un monitoraggio qualitativo dei percorsi e l’obbligo, un segno di sensibilità che va nella giusta direzione», conclude Chiorino.

Aumentano gli infortuni sul lavoro

Elisa Rossanino

 

Banner Gazzetta d'Alba