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Il mondo culturale albese piange la morte di Donato Bosca, fondatore dell’Arvangia

Domenica, a Bergolo, la consegna del premio Fedeltà alla Langa 1

ALBA Se ne va uno dei protagonisti della rinascita culturale delle Langhe e della conservazione delle sue memorie. Donato Bosca, insegnante, preside al liceo Govone, scrittore, collaboratore di Gazzetta d’Alba e soprattutto fondatore dell’associazione Arvangia, malato da tempo, è morto domenica 5 novembre per le conseguenze di una polmonite. Aveva 72 anni.

«Caro Donato, quanti ricordi, quante iniziative e bei momenti trascorsi assieme», lo ricorda la pagina social della sua Arvangia. «Il tuo nome è stato ed è sinonimo di cultura nelle nostre Langhe. A volte tempo e percorsi allontanano le vite, ma le amicizie vere e sincere rimarranno sempre unite nel cuore. Arrivederci…a riveder le stelle».

Il Rosario sarà recitato domani, lunedì 6 novembre, alle 20.30 nel duomo di Alba; sempre in cattedrale si terranno i funerali, martedì 7 alle 15.

Il ricordo dello scrittore Teresio Asola

Caro Donato Bosca, apprendo con sgomento la brutta notizia. Il ritegno langhetto che riconoscevo in te mi costringe a usare l’eufemismo.
A te mi lega il ricordo di mio papà e del mio primo romanzo, Volevo vedere l’Africa, per il quale tanto ti spendesti. Quel libro, pubblicato nel 2010, un anno esatto dopo la morte di mio padre (il protagonista), era stato annunciato con grande anticipo da te nel 2009, prima in un corposo articolo su un inserto della rivista Langhe, una settimana prima della morte di papà – e poi – la settimana successiva – in un incontro di Arvangia a La Morra. A dicembre, poi, presentasti quel libro in Sala Beppe Fenoglio e a maggio 2011 me lo premiasti col premio Reis encreuse. I cammini della vita non ci fecero incontrare moltissime altre volte, ma ogni volta era una festa, e quando ci scrivevamo mi comunicavi vitalità, entusiasmo e voglia di fare, di scrivere e di condividere.
Con te se ne va un padre letterario e di memoria condivisa. Un grandissimo dispiacere davvero. Se ne va un uomo di valore, grande ascoltatore, infaticabile recuperante di memorie e scrittore. Ne sentiremo tutti un’enorme mancanza.
Un caro abbraccio, Donato.
Teresio Asola
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