Il Consiglio di Stato boccia i cartelloni con i prezzi medi della benzina

Nella notte tra domenica e lunedì tentativo di furto al distributore di Magliano Alfieri

CARO CARBURANTI  Il Consiglio di Stato boccia i cartelloni con il prezzo medio dei carburanti che i benzinai sono obbligati dall’agosto scorso a esporre. Nella sentenza 1806 pubblicata oggi, 23 febbraio, il massimo tribunale amministrativo accoglie il ricorso in appello proposto dal Ministero delle imprese e del made in Italy, ma «per l’effetto, in parziale riforma della sentenza appellata e per diversa motivazione, annulla l’articolo 7 del decreto» del 31 marzo 2023, che stabilisce caratteristiche e modalità di esposizione dei cartelloni contenenti i prezzi medi.

L’aggiornamento del cartello con cadenza giornaliera «si presenta come manifestamente irragionevole e sproporzionata», si legge nella sentenza che definisce l’articolo 7 illegittimo stabilendo che «deve essere annullato».

«Per un verso si impone di rendere conoscibile nei singoli punti vendita una informazione che il consumatore può avere (in forma più completa visto che è possibile sapere anche quale distributore applica i prezzi più bassi nella zona di riferimento) collegandosi al sito del ministero ovvero scaricando delle app; per altro verso si addossano i relativi costi informativi unicamente in capo ai distributori imponendo loro degli oneri irragionevoli e sproporzionati rispetto alla limitata utilità che l’informazione relativa al prezzo medio, in sé considerata, può avere», spiega il Consiglio di Stato, inoltre, l’esposizione di una pluralità di prezzi, come già rilevato dall’Antitrust, «può confondere il consumatore invece di aiutarlo ad assumere la soluzione migliore nel proprio interesse».

Ansa

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