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Il 25 aprile accende la discussione in Consiglio comunale

Il 25 aprile e l'antifascismo accendono la discussione in Consiglio comunale
Foto: Beppe Malò

ALBA È iniziato alle 17 di oggi, 22 aprile, l’ultimo Consiglio comunale della Giunta Bo. All’ordine del giorno, una serie di punti importanti, tra cui l’approvazione del rendiconto relativo al 2023, che descrive la situazione finanziaria e patrimoniale dell’ente comunale. Ma, come sempre, sono state le comunicazioni del presidente del Consiglio comunale, Domenico Boeri, ad aprire la seduta.

Dalla Giornata della terra alla Giornata internazionale della donna, si è parlato anche del  25 aprile, Festa della Liberazione, che sotto le torri verrà celebrata con una serie di momenti di ricordo e di approfondimento. La discussione su questo punto è stata molto sentita, sia da parte della maggioranza che dell’opposizione.

Davide Tibaldi, consigliere di Uniti per Alba, ha voluto leggere le parole dello scrittore Antonio Scurati, cancellato dalla programmazione Rai. Ha detto Tibaldi: «Ci troviamo di fronte alla presunta censura di un intellettuale che intendeva portare sulla rete nazionale il suo pensiero e lanciare un appello alla nostra presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha mai ripudiato il fascismo». Il consigliere albese ha così lanciato un appello: «Mi rivolgo a tutti i miei colleghi consiglieri: dichiariamo tutti, un volta per tutte, il nostro essere antifascisti».

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I banchi della maggioranza

Tra gli interventi, quello del consigliere leghista Alessandro Prandi, che ha ampliato il discorso, arrivando a parlare della guerra tra Russia e Ucraina. Ha detto: «Visto che il 25 aprile è stato utile nell’evoluzione della Seconda guerra mondiale, nel percorso verso la pace, vorrei soffermarmi su questo aspetto, perché oggi la guerra è purtroppo vicina al nostro Paese. I miei fratelli moscoviti hanno subito un grave attentato: se guardiamo alla guerra in Ucraina, vedo sventolare bandiere antifasciste, mentre l’Unione Europea di fatto appoggia una parte ucraina che si rifà storicamente ad eroi nazisti. Per me è inaccettabile, se vogliamo essere coerenti. Oggi si trovano i soldi per la guerra e non per il popolo: è sufficiente guardare alla sanità per rendercene conto». Ha concluso: «Dobbiamo resistere a questa narrazione tossica che vede nella guerra l’unica soluzione e condividere tutti un appello per la pace».

Parole che non sono passate inosservate a Fabio Tripaldi, di Uniti per Alba: «Spero di aver capito male e mi auguro che ci sarà modo di chiarirci, ma dalle parole del consigliere Prandi emerge una posizione filorussa: quando si parla di pace, bisognerebbe essere almeno equidistanti e non prendere le parti di Putin. Poi, per quanto riguarda le spese per la guerra e i tagli alla sanità, credo che il consigliere dovrebbe guardare alla sua parte politica, in questo momento al Governo». Tribaldi si è poi dichiarato antifascista.

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L’opposizione

Sul tema è intervenuta anche la consigliera leghista Elena Alessandria: «Da quando ho memoria, ho sempre percepito il 25 aprile come una festa divisiva: si dovrebbe parlare di libertà e non di destra e di sinistra. La libertà è di tutti e dobbiamo tutelarla. Io mi dichiaro antifascista, antinazista e anticomunista e contro ogni regime totalitario».

A chiudere il discorso, il sindaco Carlo Bo: «La storia non può essere riscritta e per questo certi concetti non possono essere messi in discussione. La Costituzione è antifascista perché è figlia del sangue dei partigiani, che appartenevano a loro volta a diverse parti politiche. Su un aspetto non ci sono dubbi: Alba è per sempre antifascista».

Francesca Pinaffo

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