
PAROLDO Rilanciata lo scorso anno dopo un periodo di stop, domenica 2 giugno torna la Fiera della dula, manifestazione che prende il nome all’espressione con la quale nella zona venivano richiamate le pecore al pascolo. Organizzata dalla Pro loco, in collaborazione con Comune, Onaf, Alte terre Dop e associazione Lisorot, la giornata propone, dalle 10 fino a sera, un programma dedicato alla valorizzazione della pecora delle Langhe e dei prodotti locali. Il fulcro sarà borgata Cavallini, sede dell’ecomuseo della pecora, aperto per l’intera giornata.
Spiega il sindaco Piercarlo Adami: «Anche quest’anno ci siamo impegnati per creare un programma che possa soddisfare gli interessi dei partecipanti di tutte le età, dalla mostra-mercato di prodotti artigianali e gastronomici di qualità, alle dimostrazioni di tosatura e filatura della lana, fino alle esibizioni di sheep dog con i border collie addestrati addestrati per la gestione del gregge che si terranno alle 14 e alle 16». La festa sarà preceduta, sabato sera, dal concerto del gruppo folk Madamè che proporrà un viaggio nella musica popolare attraverso canti di lavoro, di donne e di briganti, brani d’amore e di speranza, mentre domenica si ballerà il liscio con Alberto e Simone, sul caratteristico ballo a palchetto nel prato sotto la chiesa.
Per il pranzo la Pro loco proporrà un menù a tema e il bistrot 25 Miglia preparerà il “Lambburger” (su prenotazione) con carne di pecora. Per i più piccoli saranno proposti giochi tradizionali a cura dell’associazione L’albero del Macramè e il laboratorio “Le mani nella tuma”, mentre gli adulti potranno partecipare alle degustazioni guidate di formaggi locali tenute dai maestri assaggiatori dell’Onaf, organismo nazionale presieduto dal sindaco Adami. La partecipazione alle iniziative è gratuita, ma è consigliata la prenotazione sul sito www.paroldoaltra langa.com/eventi.
Conclude Adami: «Vorremmo che fosse una giornata di festa per tutti, nella quale la comunità si riunisce per celebrare la sua storia e offrire ai visitatori un’esperienza memorabile, fornendo anche un piccolo contributo per stimolare il turismo sostenibile e preservare le nostre radici per le generazioni future».
Corrado Olocco
