CICLISMO Ci sono tanti motivi per definire storica l’edizione numero 111 del Tour de France, che inizierà sabato 29 a Firenze. Per la prima volta la corsa a tappe più importante del mondo partirà dall’Italia e per la prima volta si concluderà a Nizza e non a Parigi. Ma da queste parti il Tour 2024 sarà storico soprattutto perché lunedì primo luglio interesserà Alba, Langhe e Roero, con la tappa Piacenza-Torino, 230 chilometri, la più lunga della storia della corsa transalpina. Ormai da tempo, nelle località interessate dalla tappa, si respira aria di Tour, con striscioni di benvenuto, insegne e addobbi floreali rigorosamente gialli e imprese asfaltatrici all’opera per migliorare le condizioni del manto stradale.
Le quattro giornate italiane che apriranno la corsa promettono spettacolo fin dalla frazione d’apertura, che porterà i corridori da Firenze a Rimini, con 206 chilometri e ben sette gran premi della montagna di seconda e terza categoria. Anche la seconda tappa, domenica 30, da Cesenatico a Bologna (200 chilometri) si prospetta interessante poiché, prima dell’arrivo pianeggiante nel capoluogo emiliano, ci saranno due passaggi sul Colle di San Luca e, nel complesso, sei gran premi validi per la maglia a pois. La prima vera occasione per i velocisti sarà proprio la tappa che lunedì prossimo passerà nella nostra zona. I tre gran premi della montagna di quarta categoria (Tortona, Barbaresco e Sommariva Perno) sono lontani dal traguardo e non abbastanza impegnativi per fare selezione. È molto probabile, quindi, una soluzione in volata. Saranno invece salite vere quelle della quarta tappa, che martedì 2 chiuderà la parte italiana del Tour, portando i corridori da Pinerolo a Valloire. Lungo i 139 chilometri del percorso ci saranno le salite di Sestriere e Monginevro e, a una ventina di chilometri dal traguardo, il leggendario Galibier, punto più alto del Tour 2024, a quota 2.642.
Il Tour de France 2024 ruoterà attorno al tentativo di Pogaçar di fare la doppietta col Giro, ma per i tifosi della nostra zona l’attesa è tutta per Matteo Sobrero. Il corridore di Montelupo Albese è pronto al debutto nella corsa a tappe più prestigiosa con la maglia della Red Bull Bora Hansgrohe. La squadra ha nello sloveno Roglic l’uomo di punta. Attorno a lui ci sarà una formazione di altissimo livello. Oltre a Sobrero e all’austriaco Haller, ci sono l’australiano Hindley (già vincitore del Giro d’Italia), il russo Vlasov e corridori di esperienza come l’olandese Van Poppel, il lussemburghese Jungels e il tedesco Denz, vincitore della tappa di Bra del Giro 2023.
Con Roglic, Matteo ha provato, prima del ritiro di maggio a Sierra Nevada, alcune salite sui Pirenei e i tratti di strade bianche previsti nella nona tappa, mentre domenica scorsa ha fatto una sgambata sul percorso della Piacenza-Torino. «Spero sia una tappa abbastanza tranquilla per godermela un po’ dopo due giornate già molto dure. Spero anche nel bel tempo, per noi e per il pubblico», racconta Matteo, che lungo il tracciato potrà contare sul tifo caloroso dei Wolffan, i tifosi del club guidato dalla sorella Francesca, pronti a farsi sentire sulla salita verso Barbaresco e in altri punti del percorso. A Sommariva Perno si piazzeranno invece i ragazzi dell’Alba Bra Langhe Roero, la squadra giovanile nella quale Matteo ha dato le prime pedalate.
«Ormai manca poco alla partenza e non nascondo di essere molto emozionato. Sono contento di far parte di questo progetto. La squadra sarà al servizio di Roglic e il Tour è l’obiettivo principale della stagione. L’ultimo ritiro a Tignes è stato lungo e impegnativo. Abbiamo fatto un ottimo lavoro e siamo pronti», annuncia Matteo.
Corrado Olocco