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Vaiolo delle scimmie: allerta anche in Piemonte

Ai microfoni della Rai, l'infettivologo Giovanni Di Perri ha tracciato il quadro per la nostra regione: trenta casi dal 2022, ma nessuno ascrivibile alla variante che ha innescato l'emergenza globale

Vaiolo delle scimmie: allerta anche in Piemonte

SALUTE Dopo che l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, ha dichiarato lo stato di emergenza internazionale per il vaiolo delle scimmie, cresce di molto l’allerta per l’epidemia scoppiata nei mesi scorsi dalla Repubblica democratica del Congo.

I casi in Piemonte 

In Piemonte, come nel resto d’Italia, non sono stati registrati al momento casi del ceppo 1, che ha scatenato l’emergenza globale. In Africa, i contagiati sono quasi 16mila, con oltre 500 morti in quasi 12 mesi.
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A differenza del Covid-19, contro il vaiolo delle scimmie esiste già un vaccino.
Dopo il Covid-19, si palesa così lo spettro di un’altra epidemia su larga scala. Ma, in questo caso, c’è una buona notizia: esiste ed è già disponibile un vaccino, somministrato in due dosi.

I sintomi e la trasmissione 

Il vaiolo delle scimmie si trasmette da uomo a uomo tramite contatto diretto e prolungato con una persona sintomatica, ma anche tramite il contatto con oggetti contaminati, come indumenti, asciugamani o superfici toccate da un infetto. I sintomi comprendono una serie di manifestazioni cutanee, come vescicole, pustole e croste, ma anche febbre, cefalea, dolori muscolari e ingrossamento dei linfonodi. Di solito si risolve spontaneamente nel giro di alcune settimane, altrimenti si può ricorrere a farmaci antivirali.

Nelle persone a rischio, come bambini, anziani e donne incinte, si possono manifestare sintomi più gravi, come sovrainfezioni batteriche e encefaliti.

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f.p.

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