BRA Anche i licheni, che tornano a occupare le cortecce delle piante in città, indicano che la qualità dell’aria braidese è in miglioramento. Poi ci sono i dati, oggettivi, rilevati da Arpa Piemonte grazie alle indicazioni della centralina localizzata nel polmone verde di Madonna dei fiori e pubblicati sul sito dell’agenzia regionale del- l’ambiente (il sito di riferimento è aria.ambiente.piemonte.it) che lo confermano: nei primi otto mesi dell’anno si sono avuti solo 9 superamenti della soglia di legge (50 microgrammi, ossia milionesimi di grammo, al giorno) in gennaio e altri 5 nel mese di febbraio. Zero nei giorni successivi.
Si può fare un rapido confronto con il 2020 quando i giorni sopra al valore fissato per tutelare la salute furono 15 a gennaio e 8 a febbraio. Nel 2024 la qualità dell’aria braidese è davvero migliorata in modo significativo.
Il maestro (oggi in pensione) e noto ambientalista braidese Gianni Rinaudo, da sempre attento osservatore del fenomeno, commenta: «Oltre i dati rilevati in modo preciso da Arpa, un altro riscontro favorevole sul miglioramento dell’aria che respirano i braidesi sta nella crescita dei licheni sui tigli».
E aggiunge: «Sono bioindicatori della qualità chimica dell’aria e, da alcuni anni, sulle cortecce degli alberi del centro di Bra se ne possono vedere di nuovi e anche di buona qualità. La situazione è diversa dai decenni passati in cui il nostro centro era classificato come “deserto lichenico”. Non danno indicazioni sulle polveri fini ma permettono di fare molte considerazioni sulla qualità dell’ambiente».
Del monitoraggio dei licheni si erano occupati, prima della pandemia, alcuni studenti del triennio del liceo braidese Giolitti-Gandino, guidati dal professor Ribotta, che all’epoca spiegava: «I licheni sono organismi molto sensibili all’impatto delle attività umane sul- l’ambiente, in particolare agli ossidi di azoto e di zolfo; per questo motivo vengono utilizzati come indicatori della qualità dell’aria».
Lo stesso docente, dopo aver raccolto e analizzato i dati, concludeva: «La serie storica di cui disponiamo ci fa dire che la qualità dell’aria ha un trend di miglioramento grazie all’introduzione delle Ztl, alla riduzione delle caldaie a gasolio (grazie al teleriscaldamento), al miglioramento delle marmitte catalitiche e alla maggior sensibilità delle aziende verso le emissioni». L’osservazione aggiornata della loro popolazione porterà a un bilancio ancora più confortante.
Sono noti e condivisi gli effetti sulla salute, sia a breve che a lungo termine, determinati dall’esposizione alle polveri sottili; il Pm10, misurato da Arpa, è stato inserito dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro tra gli agenti sicuramente cancerogeni per l’uomo. Il materiale particolato, presente nell’aria, viene generato sia da processi naturali (azione del vento sulla polvere e sul terreno) sia da attività umane quali emissioni di fabbriche, traffico veicolare, gas di scarico, usura degli pneumatici e sollevamento delle polveri depositate al suolo. I dati di questi primi otto mesi, finalmente, dicono che la velocità di miglioramento della qualità dell’aria è in significativa crescita.
Valter Manzone
Colonnine per la ricarica e vie ciclabili per fare altri passi avanti
La qualità dell’aria braidese è stata, da sempre, croce e delizia per gli assessori comunali all’ambiente. Come viene spiegato nell’articolo a fianco, la situazione odierna è decisamente più rosea di quella che si verificava solamente una manciata di anni fa.
Interpellata sulle politiche che intende attuare per migliorare ulteriormente la situazione, l’assessora Francesca Amato (nella foto), commenta: «I dati rilevati negli ultimi anni», e anche in questa prima parte del 2024, «testimoniano una tendenza positiva, con un numero contenuto di superamenti delle polveri sottili Pm10. Per mantenere questa tendenza, anzi migliorarla sempre di più, è necessario un impegno concreto da parte di tutti i cittadini».
«Dobbiamo essere tutti consapevoli che le azioni del singolo ricadono sulla collettività», riflette Amato e poi conclude: «Da parte di ogni Amministrazione locale è fondamentale mettere a disposizione gli strumenti che facilitino il necessario cambio di mentalità».
Le possibilità su cui ha puntato Bra e continuerà a farlo sono diverse. «Puntiamo a potenziare i percorsi ciclabili e rendere ancor più efficiente il trasporto pubblico locale, attraverso l’implementazione di nuove zone a traffico limitato». Un ulteriore e imminente passo è quello di mettere a disposizione più servizi a chi vuole scegliere mezzi che utilizzano fonti di energia alternativa. «Stanno per essere installate in città e nelle frazioni 11 nuove colonnine di ricarica per auto elettriche», conferma Amato.
v.m.
Con il semaforo antismog sull’arancione niente Euro 5
Con l’arrivo dell’autunno torna in funzione il semaforo antismog. Si tratta di una serie di misure antinquinamento aggiornate dal Piano regionale per l’aria, che rinvia alla disciplina comunale.
Per Bra si fa riferimento all’ordinanza numero 431 del 4 ottobre 2023; tali limitazioni sono entrate in vigore il 15 settembre e varranno fino al 15 aprile 2025; alcune sono permanenti e vietano la circolazione dei veicoli diesel e benzina fino a Euro 2 e, nelle ore diurne, degli Euro 3 e 4 diesel.
Altre misure sono temporanee e si attivano attraverso le previsioni dei livelli di Pm10 aggiornate il lunedì, mercoledì e venerdì, usando un sistema di allerte contraddistinte dai colori del semaforo. L’arancione (allerta di primo livello) parte con la previsione di tre giorni consecutivi di smog oltre la soglia. Questo comporta il divieto di circolazione dei veicoli per il trasporto di persone dotate di motore diesel Euro 5, mentre si scende a Euro 3 e 4 per i veicoli che trasportano merci. Viene introdotto il limite a 19°C alle temperature medie negli edifici, fatta eccezione per le strutture sanitarie e il divieto di utilizzo di stufe e caldaie domestiche alimentate a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo), inoltre è vietato accendere fuochi e spandere liquami all’aperto.
L’allerta di colore rosso si attiva se lo smog è previsto oltre i 75 microgrammi di Pm10 per tre giorni e allarga il divieto di circolazione ai veicoli commerciali diesel Euro 5 nei giorni feriali e a quelli fino a Euro 4 diesel, il sabato e nei festivi.
Una importante eccezione ai blocchi deriva dall’impiego del Move-in, la scatola nera che misura i chilometri percorsi dalle auto più inquinanti. Lo stato del semaforo antismog viene pubblicato sulla home page del sito istituzionale del Comune, sul Web della Regione Piemonte (www.regione.piemonte.it) e su quello dell’Arpa regionale (arpa.piemonte.it).
Le misure temporanee sono attive dal giorno successivo a quello di controllo e restano in vigore fino al giorno di controllo seguente.
v.m.