MONFORTE È iniziata da Monforte, celebrando la Messa delle 18 di sabato 21 settembre, la visita pastorale del vescovo Marco Brunetti nella vicaria della Langa. Alla funzione erano presenti i sindaci dei 23 Comuni che ne fanno parte.
Lo stato della vigna del Signore nella Langa di vigneti e cantine
La visita pastorale del nostro vescovo Marco ci auguriamo sia un incontro che abbia come scopo il presentare Gesù Cristo all’uomo d’oggi e che sia per il vescovo un’occasione per conoscere in modo più approfondito il territorio della Langa e le sue comunità parrocchiali.
Il territorio su cui si trova la nostra vicaria è esteso e variegato; va dalla Valle del Tanaro fino alla Langa di Bossolasco; parte dai confini con Alba e arriva ai confini con i Comuni dell’alta Valle Belbo; è organizzato in 29 parrocchie, riunite in 6 unità pastorali.
Lo stesso monsignor vescovo così definisce la visita pastorale nella lettera di indizione: «La visita pastorale vuole essere un camminare tra i filari della vigna del Signore, che sono le nostre comunità, i nostri gruppi e le nostre realtà ecclesiali e sociali; vuol dire raccogliere i frutti che ci sono, potare i tralci fecondi, tagliare i rami secchi, liberandoci da tante strutture pesanti e superflue. Per compiere tutto questo c’è bisogno dell’apporto di tutti, nessuno escluso» (Chiamati a lavorare nella vigna del Signore pag. 7).
Ancora il vescovo, come annunciato nella stessa lettera pastorale, scrive che la visita avrà tre attenzioni da parte sua: ascolto, dialogo, discernimento (pagg. 9-10).
Il testo della lettera prende le mosse dal brano evangelico di Matteo 20,1-16 e tra i tanti spunti presenti nel testo, mi viene in mente quello in cui il vescovo presenta il senso e lo svolgimento della stessa visita pastorale: «Lavorare nella vigna del Signore, quale che sia l’età che ci troviamo ad avere, è collaborare con Gesù, diffondere la sua Parola di vita, avvicinando le persone, ascoltandole e accogliendole, è spalancare le porte a tutti, è testimoniare la carità, come dono» (pag. 6). Ciò, ovviamente, è quello che ogni comunità parrocchiale cerca già di fare nel suo cammino, nella sua storia e presenza in questo nostro territorio, così vasto, in cui si producono vini eccellenti, per cui vi è molta ricchezza, che non deve far dimenticare l’attenzione agli ultimi.
Anche se questa è diventata negli anni una delle zone più ricche del Piemonte, grazie alle aziende vinicole e alle molte strutture di accoglienza turistica, in cui le famiglie godono di un certo benessere, vi sono comunque persone indigenti e in condizioni di fragilità. Per prestare accoglienza e aiuto a queste situazioni è nata una Caritas che opera a livello vicariale; si collabora insieme con un unico centro di ascolto presso il Centro pastorale di Gallo Grinzane, che va a monitorare e intervenire sulle varie necessità del territorio, in accordo con la Caritas diocesana, i Comuni, i rispettivi assistenti sociali competenti nelle sedi di Alba e di Bra, coordinata dal diacono Alberto Adriano e da una équipe di laici.
La pratica religiosa si sta affievolendo per una vistosa denatalità e per un contesto sociale di post cristianesimo a cui tutto l’Occidente è esposto da tempo. Per noi pastori occorre non scoraggiarsi, ma continuare con perseveranza l’opera di evangelizzazione, specialmente degli adulti.
Occorre favorire sempre più la corresponsabilità dei parrocchiani, in particolare di coloro che sono più sensibili e attivi nelle iniziative pastorali, in quest’opera di nuova evangelizzazione. Occorre anche favorire iniziative di formazione cristiana verso coloro che nei loro ambienti di vita possono essere testimoni dei valori evangelici. Mi auguro che l’esperienza della visita pastorale ravvivi in tutti, presbiteri, diaconi, religiose e laici, il dono ricevuto nel battesimo e l’operare per il bene di tutti; ravvivi una Chiesa attenta e solidale con l’uomo che vive nel nostro oggi, ma protesa verso il domani. Come suggerisce la preghiera composta per l’occasione: «In questa visita pastorale noi cerchiamo e incontriamo te, Signore Gesù, che ci parli, ci santifichi, ci rinnovi, nella certezza di portare frutto: un’abbondante vendemmia, per l’avvento del tuo Regno in mezzo a noi».
don Massimo Scotto, vicario zonale
È la vicaria più estesa: va da Alba fino a Bossolasco
La vicaria della Langa è la più estesa della diocesi di Alba come territorio, con una superficie di circa 231 km². Essa comprende le colline delle Langhe del Barolo e una parte delle colline dell’alta Langa. È composta da 29 parrocchie, organizzate in 6 unità pastorali.
Ha un totale di 18.801 abitanti e vi prestano il loro ministero dieci parroci, con cinque sacerdoti collaboratori e tre diaconi permanenti. Nella vicaria abitano anche tre sacerdoti anziani a riposo. È presente una comunità di religiose: le suore Luigine nella loro Casa di fondazione a La Morra. Il vicario zonale è il canonico don Massimo Scotto.
Comprende 23 Comuni: Albaretto Torre, Arguello, Barolo, Benevello, Bossolasco, Castiglione Falletto, Cerretto Langhe, Cissone, Diano d’Al- ba, Grinzane Cavour, La Morra, Lequio Berria, Monforte d’Alba, Montelupo Albese, Novello, Roddi, Roddino, Rodello, Serralunga d’Alba, Serravalle Langhe, Sinio, Somano, Verduno, oltre a una piccola parte della città di Alba: la frazione di Gallo d’Alba.