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Mercato della terra / L’azienda agricola Pecchenino di Dogliani rispetta la sua terra

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LA STORIA L’azienda agricola Pecchenino Ivo si trova a pochi chilometri da Dogliani, sulle dolci colline di San Luigi, in una posizione tranquilla e privilegiata dal punto di vista climatico. Questa realtà si estende su circa cinquanta ettari, di cui sette sono dedicati alla viticoltura, due alla frutticoltura, una alla coltivazione di ortaggi, mentre i restanti quaranta sono riservati alla produzione di cereali (grano, orzo, mais) e foraggi, come prati stabili ed erba medica.

Negli ultimi anni, è stata intensificata la produzione di frutta e verdura, ponendo un’attenzione particolare alla riscoperta di antiche varietà vegetali. Queste non solo si rivelano più resistenti ai parassiti, permettendo una coltivazione completamente naturale, ma garantiscono anche sapori autentici e genuini, ormai difficili da ritrovare nelle specie moderne.

Ogni sabato mattina al Mercato della terra di Alba, troviamo Lorenzo Pecchenino, padre di Ivo, che ci racconta con passione la loro storia. «Dal 1986 siamo alla ricerca di un’agricoltura diversa. All’epoca, non potevamo chiamarla biologica perché fino al 1990 non esisteva ancora una legge in merito».

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Varietà antiche sono state recuperate, come le pesche “di vigna criné

Continua Pecchenino: «La nostra azienda, che abbraccia diverse coltivazioni, ha riscoperto antiche varietà di mele, come i marcon, le “mele rosa”, le “mele carle” e altre ancora. Abbiamo anche recuperato le pesche “di vigna”, frutti selvatici che si differenziano perché derivanti dalle vecchie varietà coltivate dai nostri padri nelle testate dei filari. Alcune di queste sono conosciute come pesche “di vigna criné, caratterizzate da una polpa bianca e un nocciolo rosso. Si sono dimostrate molto più resistenti alle malattie fungine, come la ticchiolatura nei meli e la bolla nei peschi».

Lorenzo continua spiegando con orgoglio i progressi fatti nel rispetto della natura: «Per meli e peri, siamo riusciti a eliminare completamente i trattamenti chimici, mentre per i peschi usiamo solo quelli a base di rame e zolfo. Lo stesso vale per zucchine, zucche e pomodori. Le altre verdure non richiedono alcun tipo di trattamento. Le nostre coltivazioni sorgono su terreni che, fino agli anni ‘70, erano prati naturali, probabilmente millenari, mai esposti a concimazioni sintetiche: questo è stato confermato da un nostro vicino, che oggi ha 95 anni. Abbiamo inoltre osservato che, evitando eccessi, si riduce significativamente il rischio di attacchi di insetti e funghi sulle piante».

Lorenzo conclude con una riflessione: «L’approccio che usiamo non è certamente il più redditizio dal punto di vista economico, dato che comporta anche notevoli perdite di produzione, ma per noi la qualità e il rispetto della terra sono una priorità imprescindibile».

Bruna Bonino

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