ALBA La crisi Diageo sarà ospite della trasmissione televisiva di Rai Tre “Agorà”, il programma televisivo di approfondimento politico e delle attualità di territorio condotto da Roberto Inciocchi per la regia di Marina Marini.
Oggi, venerdì 6 dicembre, una troupe televisiva di “Agorà” ha raggiunto i cancelli della Diageo per raccontare la decisione dell’azienda di chiudere il sito produttivo di Santa Vittoria entro il mese di giugno del 2026 essendo, questa la tesi della proprietà, venute meno le condizioni logistiche e produttive per mantenere in vita l’unico polo produttivo della multinazionale britannica localizzato in Italia. Una scelta che, è giusto ricordarlo, determinerà il licenziamento di 349 persone: 256 operai, 113 impiegati, 15 quadri e 5 dirigenti.
L’inviata di Agorà ha intervistato la sindacalista Cgil Loredana Sasia e i colleghi Alberto Battaglino (Uila) e Antonio Bastardi per fare il punto sull’attualità della crisi. Successivamente la giornalista ha approfondito la storia dell’azienda dialogando con i dipendenti Alberto Remandi (RSU di stabilimento) e Marco Mirello.
Le prossime tappe del percorso
«Ieri, giovedì 5 dicembre – spiega Alberto Battaglino anche a nome di colleghi Loredana Sasia e Antonio Bastardi – una delegazione di lavoratori e i sindacalisti sono stati ricevuti dal vescovo di Alba, monsignor Marco Brunetti, che ha confermato la volontà e la massima disponibilità personale e delle parrocchie per mettere in atto ogni misura possibile per concorrere alla ricerca di una soluzione della crisi scongiurando la perdita dei posti di lavoro. Martedì 10 dicembre sarà aperto un tavolo su questa crisi al quale parteciperanno l’azienda e la Regione Piemonte. Nonostante il sindacato non sia stato invitato, abbiamo richiesto di poter prendere parte all’incontro in quanto rappresentanti dei lavoratori che sono in lotta per il posto di lavoro e quindi per la vita loro e delle loro famiglie. Il 12 dicembre saremo in Provincia per sostenere anche in quel contesto la lotta dei lavoratori Diageo. Il territorio – chiosano i sindacalisti – si sta mobilitando e sostiene con grande forza lo sforzo delle maestranze Diageo. La nostra speranza è che si possano ricreare le condizioni che, nel 2017, consentirono di superare in modo socialmente “accettabile” (con l’accompagnamento alla pensione e uscite dal lavoro su base volontaria) la crisi conseguente alla dismissione del settore vini».
Entro il prossimo 26 gennaio, infine, Diageo dovrà presentare ai sindacati il Piano Sociale attraverso il quale affrontare la situazione. Successivamente alla presentazione del piano, i sindacati avranno 120 giorni di tempo per confrontarsi con l’azienda.
Beppe Malò