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Rifiuti a Dogliani: linea dura contro i furbetti che gettano l’immondizia domestica nei cestini del centro

Rifiuti a Dogliani, linea dura contro i furbetti

DOGLIANI Il Consiglio comunale ha approvato la modifica del regolamento dei rifiuti e del decoro pubblico. Ha spiegato il sindaco Claudio Raviola: «Da tempo la situazione dei cestini è insostenibile. I contenitori dovrebbero essere usati soltanto per piccoli rifiuti, mentre alcuni furbetti li sfruttano per gettare immondizie domestiche in sacchetti non numerati. Per la comunità, è un danno economico doppio. Per far fronte all’emergenza, gli operatori passano a svuotare i cestini una volta in più a settimana e tutto ciò che raccolgono aumenta la quota comunale dell’indifferenziato, con conseguente rincaro della Tari».

Rifiuti a Dogliani, linea dura contro i furbetti 1

In più, prosegue Raviola, «si crea un’immagine di degrado. Quando manca lo spazio, iniziano addirittura a depositare i sacchi per terra». Sull’argomento, il sindaco aveva già insistito durante la campagna elettorale prima delle elezioni di giugno. Ora la stretta contro i trasgressori sarà attuata in diversi modi.

Spiega Raviola: «Abbiamo aumentato le multe per gli abbandoni illeciti e per chi non raccoglie le deiezioni canine. Se prima partivano da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro, ora la base è 500 e la sanzione può arrivare a 1.500. Per scovare chi si comporta male, la Polizia locale potrà fare affidamento su telecamere e fototrappole».

«Nei primi tempi useremo tolleranza. Organizzeremo serate informative e distribuiremo opuscoli, in modo da rendere la cittadinanza edotta sulle modifiche. In seguito, partiremo con le sanzioni», afferma Raviola.

Un’altra misura di emergenza riguarda il numero dei cestini. «Nel concentrico ce n’erano 120, un numero che mi pareva eccessivo. Così, da qualche giorno, ne abbiamo tolti venti, soprattutto nelle aree più periferiche e difficili da controllare. I pali di sostegno li abbiamo lasciati e, quando sarà terminata la fase più critica, nulla vieterà di installarli nuovamente».

 Davide Barile

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