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Secondo la Regione Liguria, per realizzare l’inceneritore l’ex Acna è l’area più idonea

Secondo la Regione Liguria, per realizzare l'inceneritore l’ex Acna è l’area più idonea 1

VALLE BORMIDA Per capire dove sarà realizzato il termovalorizzatore per i rifiuti della Liguria sarà necessario attendere ancora qualche mese, ma dagli atti ufficiali della Regione emerge che quella di Cengio è una delle candidature più forti e che le proteste che stanno emergendo in Valle Bormida non sono infondate. La Giunta del presidente Marco Bucci il 6 febbraio ha approvato all’unanimità la delibera che stabilisce gli indirizzi vincolanti per la realizzazione dell’impianto. L’Agenzia regionale ligure per i rifiuti (Arlir) entro il 31 maggio dovrà avviare la procedura per acquisire (entro luglio) le proposte degli operatori interessati a gestire l’inceneritore.

L’impianto dovrà avere una capacità operativa di 320mila tonnellate all’anno e andrà realizzato in una delle cinque macroaree individuate dalla Regione. Una delle indicazioni prevede che «La localizzazione dovrà garantire ottimale accessibilità e intermodalità, anche in riferimento a soluzioni che permettano un minore trasporto su gomma». Il suggerimento, ineccepibile per ridurre il viavai sulle strade liguri di camion carichi di spazzatura, colloca Cengio in pole position per ospitare l’inceneritore. La linea ferroviaria Torino-Savona passa proprio accanto all’ex Acna e, quando l’azienda era attiva, i binari arrivavano dentro lo stabilimento, tant’è che tra il 2002 e il 2006 dal sito partirono 185 treni per portare i rifiuti essiccati nelle miniere di salgemma in Germania.

Secondo la Regione Liguria, per realizzare l'inceneritore l’ex Acna è l’area più idonea 2
Vagoni all’interno del sito Acna nel 2003, durante la prima fase dei lavori di bonifica.

La delibera della Giunta ligure fa riferimento allo studio pubblicato il 18 aprile 2024, realizzato dalla società Rina consulting. Il documento, oltre a indicare le macroaree candidate a ospitare l’inceneritore, analizza i pro e i contro per ciascuna zona in base a una serie di parametri. Il punteggio ottenuto dalle varie zone è abbastanza omogeneo, ma a pagina 131 del dossier si legge: «L’area che presenta più punti di forza e meno punti di attenzione è la macroarea G2-Cengio». Il documento segnala anche che «L’area si trova in prossimità del confine con il Piemonte, caratteristica che faciliterebbe eventuali sinergie nella gestione dei rifiuti con altre regioni». In sostanza: se l’impianto sorgerà a Cengio, potrebbero arrivare rifiuti non solo dalla Liguria.

Sul sito pesa, e non poco, però la questione della bonifica, tirata in ballo la scorsa settimana in queste pagine da Pier Giorgio Giacchino. Lo studio ligure rileva che «L’area è gravata dalla presenza di attività di bonifica in corso sui terreni e sulla falda», e cita tra i punti critici «la complessa attività di emungimento delle acque sotterranee contaminate».

 Corrado Olocco 

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