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Su Internazionale si parla del caporalato in Langa

Un ampio reportage, già pubblicato sul Financial times, che ripercorre il dramma dei migranti sfruttati tra le colline Unesco.

IN DIRETTA DA ALBA/ Seguiamo la manifestazione contro il caporalato in Langa 12
La manifestazione contro il caporalato lo scorso luglio, in piazza Duomo.

IN EDICOLA Su Internazionale della scorsa settimana, è stato pubblicato un ampio servizio dal titolo “Il vino di qualità italiano si affida al lavoro irregolare”: è il reportage, questa volta in italiano, pubblicato dal Financial times di recente, a firma di Amy Kazmin.

Si legge nel sottotitolo: “Le aziende che nelle Langhe producono il Barbaresco, il Barolo e altri vini pregiati ricorrono spesso ai migranti per far fronte alla carenza di manodopera”.

Una fotografia dettagliata di ciò che Gazzetta d’Alba racconta da anni. Nel servizio, viene raccontato il meccanismo che porta migliaia di braccianti a essere sfruttati tra le colline Unesco, in balìa di realtà spesso senza scrupoli. Tra gli intervistati, il segretario provinciale di Cgil Cuneo Piertomaso Bergesio, l’attuale presidente del Consorzio del Barolo Sergio Germano e il suo predecessore Matteo Ascheri, tra i primi del gotha del vino a parlare pubblicamente del problema.

Il procuratore astigiano

A parlare è anche Biagio Mazzeo, procuratore di Ast0i: “Le aziende vinicole non sono quasi mai coinvolte nei processi, perché i magistrati di solito non riescono a dimostrare che i titolari sono a conoscenza degli abusi commessi nei confronti di chi lavora nei loro vigneti, dato che usano intermediari è difficile accertare se sono colpevoli”, spiega.

Il reportage è disponibile QUI

redazione

 

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