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Abitare il piemontese: la parola della settimana è Loesse (pronuncia: luesse o luvesse)

Significa: sistemarsi, accomodarsi, prepararsi, sposarsi, trovare lavoro

Martàss: una parola antichissima che ha a che vedere con l'attesa e l'impazienza

ABITARE IL PIEMONTESE Questa settimana affrontiamo un verbo interessante, nella forma riflessiva, che racchiude in sé una varietà ricca di significati e storie: loesse o lovesse (pronuncia: luesse o luvesse). Il suo significato principale si può riassumere in sistemarsi, prepararsi o accomodarsi. Loesse può addirittura riferirsi al concetto di sposarsi, sottolineando così l’importanza di trovare un posto nel mondo, non solo fisicamente, ma anche affettivamente.

L’origine di loesse si ricollega a leu (luogo). La sua etimologia è latina, derivando dal verbo locare, che significa appunto mettere al suo posto, collocare o ricoverare. Sebbene l’esito fonetico possa ricordare il francese louer, non è necessario considerarlo un prestito dal galloromanzo, ma piuttosto un’evoluzione naturale dal latino stesso. Un’espressione interessante è loé un, che significa dare un impiego a qualcuno, trovargli lavoro, di fatto sistemarlo. Questa frase incarna perfettamente il senso di collocazione, ancor meglio di collocamento e ricerca di un posto adatto per sé o per gli altri.

Recentemente, mentre festeggiavamo il cinquantesimo compleanno di una persona cara, abbiamo pensato di dedicarle una parola piemontese per ogni decennio della sua vita. Tra queste abbiamo scelto proprio loesse. In quel periodo, infatti, si è laureata, ha trovato l’amore, si è sposata e ha dato vita a una nuova famiglia. Tutti passaggi che rappresentano un bellissimo esempio di loesse, ossìa prepararsi o collocarsi.

Ricordiamo anche una delle esperienze più particolari della nostra infanzia: accompagnare il parroco a benedire le case. In una di queste occasioni, una famiglia ci mostrò con orgoglio ogni angolo della loro nuova abitazione. Arrivati, infine, nella camera dei due figli, il papà, con un sorriso soddisfatto, esclamò: ȓ’heu loàje bin, neh? (li ho sistemati bene, vero). Una domanda che racchiude il senso di cura e attenzione che voleva trasmettere ai propri figli, garantendo loro un ambiente accogliente e amorevole. Dopo poche settimane quell’uomo se n’è andato, stroncato da un male improvviso. Quella domanda che abbiamo sempre ricordato, fu in cuor nostro una consolazione.

Loesse non è solo una parola, ma un concetto che abbraccia l’idea di sistemazione e di appartenenza, riflettendo la bellezza della vita e delle relazioni. Ci ricorda che in ogni fase della nostra esistenza, possiamo sempre trovare un modo per sistemarci e trovare il nostro posto nel mondo.

Paolo Tibaldi

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