
IN STRADA Prosegue la battaglia iniziata da tempo dalla Globoconsumatori, l’associazione nazionale a difesa dei consumatori, contro gli autovelox, apparecchi posti sulle strade di tutta Italia ma inutilizzabili poiché privi di omologazione.
Nei giorni scorsi sul tema si è espressa penalmente anche la Cassazione. Scrivono dall’associazione: «Da circa 12 anni la Globoconsumatori sostiene che nel comparto apparecchiature per il rilevamento della velocità, per come sono articolate le procedure relative al loro utilizzo e alla commercializzazione sorge il fondato dubbio che le azioni compiute rasentassero qualche azione poco lecita».
Aggiungono: «Alla luce di quanto appare sulla recentissima sentenza di Cassazione penale appare chiaro che i dubbi si stiano trasformando in realtà, mettendo in discussione tutto un comparto».
Da quanto emerso la responsabilità sarebbe duplice. «I reati sono due: il primo è truffa da parte del costruttore l’altro è falso con inganno da parte dei pubblici ufficiali», spiega Mario Gatto di Globoconsumatori.
Ma c’è dell’altro. Mentre proseguono le cause avviate dai conducenti sanzionati davanti ai giudici di pace anche Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, fa un passo indietro bloccando di persona il decreto in fase di trasmissione a Bruxelles che avrebbe dovuto regolamentare l’uso degli autovelox perché «sono necessari ulteriori approfondimenti». Il decreto del Mit avrebbe permesso di considerare gli autovelox approvati dal 2017 automaticamente omologati.
Sulla questione era intervenuta anche la Globoconsumatori. «Non possono sanare con un decreto ministeriale ciò che non è in regola per legge».
«Proprio quando, per la prima volta una Procura della Repubblica ha messo mano a un autovelox, è emersa un’imputazione per un reato, che presumibilmente coinvolgerà anche chi ha acquistato o noleggiati tali impianti ma soprattutto chi ne ha fatto uso, consapevole che fossero fuori legge e norma. Come si può affermare e dire che sono sanati tutti gli autovelox dal 2017 in avanti, che per altro non sono mai stati omologati tecnicamente sulla corrispondenza alle normative, mai state stabilite , compreso quello al centro dell’inchiesta della Cassazione, senza averli controllati? Fare una sanatoria con un decreto ministeriale, per altro riprendendo in toto il Dm. 282/17, già tema di grandi discussioni di legittimità è fuori dal mondo. Secondo le fonti del diritto, è un documento di secondo livello; prima vengono la legge e il decreto legge».
Aggiunge la Globoconsumatori: « Il Codice della strada è un Decreto legge firmato dal presidente della Repubblica, nel quale l’articolo 142 comma 6 riporta inconfutabilmente che gli strumenti di rilevamento devono essere omologati ma non pare che mai sia stato avviato un percorso di omologazione».
Il passo indietro del ministro Salvini «è stato un atto coraggioso», ha commentato Mario Gatto.
e.r.
