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Il cardinale Zuppi al Salone del Libro tra ricordi e attualità

In un auditorium stracolmo l'incontro con il presidente della Cei dopo il recente conclave.

Il cardinale Zuppi al Salone del Libro tra ricordi e attualità
Il Cardinale Matteo Zuppi al Salone del Libro di Torino - foto Pierangelo Vacchetto

SALONE DEL LIBRO – Grande successo di pubblico al Salone del Libro per l’incontro “Le storie, la Storia. Dall’io al noi“, che ha avuto come protagonista il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo di Bologna. Nell’auditorium gremito, Zuppi ha condiviso ricordi personali, aneddoti e riflessioni sulla situazione internazionale e sulla recente elezione di Papa Leone XIV.

Emozioni dal conclave

Zuppi, considerato uno dei possibili candidati alla successione pontificia, ha raccontato emozionato il momento dell’annuncio dell’elezione. Parlando dell’elezione del nuovo Pontefice, racconta: «Ad un certo punto c’è l’annuncio, quindi la suspance perché non c’è stato anticipo, anche perché ci avevano sequestrati», dice ridendo, «giustamente non si poteva comunicare. Quindi Annuncio Vobis, Gaudium Magnum, gli applausi e si aprono i finestroni che danno sulla Piazza San Pietro e lì è veramente commovente, per l’attesa, poi la gioia, le persone che applaudono fino alla fine, tantissima gioia, tantissima gente. Mi era venuto un groppo in gola. Allora ho pensato: ma se fossi io al posto di quell’altro? Nooooo! Io avrei fatto come in quel film di Nanni Moretti, che aprono il finestrone, lui guarda, chiude il finestrone e dice: noooo, io non ce la faccio! Ecco credo che avrei fatto così.»

Tra ironia e riflessioni profonde

Il cardinale ha scherzato con simpatia anche sul gioco “Fantapapa“, riconoscendo con ironia il sostegno dei suoi “tifosi”. Accanto a momenti di leggerezza, Zuppi ha affrontato con serietà temi delicati come il dolore personale per la perdita del padre e le tragedie attuali, in particolare quelle che coinvolgono bambini migranti morti di freddo e le vittime della guerra a Gaza.

Critica al sovranismo

Netta anche la posizione di Zuppi contro il sovranismo, definito senza futuro e dannoso per il Paese: «Chi ama la propria terra abbatte le frontiere, non le costruisce».

La speranza di pace

Matteo Zuppi, noto per le sue missioni diplomatiche in Ucraina e Russia, ha parlato anche delle possibilità di pace: «Più che ottimista, mi definisco speranzoso. La speranza è più forte dell’ottimismo e non dobbiamo mai perderla. È necessario impegnarsi al massimo, come auspicava Papa Francesco e come ha già indicato Papa Leone XIV, offrendo la Santa Sede come punto di incontro per il dialogo».

Redazione

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