
di Paolo Tibaldi
ABITARE IL PIEMONTESE – Nell’espressività piemontese, un’efficace parola dal sapore antico e colorito è rigosilio (pronuncia: rigusiliu). Tipica della parlata di Langhe, Monferrato e Roero, racchiude in sé l’essenza del disordine vivace, della confusione, della mescolanza senza filtri. Dire che qualcosa è un rigosilio significa che è un garbuglio di elementi, siano essi persone, oggetti, parole o emozioni. Un rigosilio ‘d gent, per esempio, è un viavai affollato, come quello di una fiera di paese o del mercato del sabato. Il termine, però, si applica anche a un insieme di cose male assortite, a un contenuto confuso, a una situazione ingestibile. È un disordine che può essere fastidioso, ma può rivelarsi all’improvviso anche sorprendentemente vitale.
L’etimologia mette luce su questa doppia anima. Rigosilio pare possa derivare dal borgognone regaudir (rallegrarsi), passando per il provenzale ragousì, il francese réjouir e lo spagnolo regocijo (che oggi significa allegria ma che, un tempo, conteneva anche il senso di agitazione gioiosa). In alcune zone del Piemonte si dice anche ragosìo, variante che ci porta ancora più vicini a una rete di termini diffusi in tutta Italia e persino nel Sud Europa. Non a caso, rigosilio richiama alla mente l’italiano antico raugeo (strozzino) e una serie di parole regionali (dal veneto ragosèo all’abruzzese rahusée, dal pugliese rausèo al lucano rausèo) che oscillano tra il significato di vivace, rozzo, avaro o perfino babbeo. Tutte voci che riecheggiano, in modo più o meno diretto, il termine ragusèo, abitante dell’antica Ragusa dalmatica (oggi Dubrovnik), città mercantile nota per la sua operosità e, secondo certi stereotipi, per la durezza d’animo e l’avidità. Da qui anche il verbo francese raguser (tradire, imbrogliare).
Rigosilio è un nodo linguistico che unisce festa e disordine, allegria e diffidenza, convivialità e caos. Non stupisce allora che sia stato scelto come titolo del libro che racconta il primo scorcio storico della Compagnia del Nostro teatro di Sinio: un racconto di spettacoli, persone, retroscena e vicende, un vero rigosilio narrativo, nel senso più umano e autentico del termine. La lingua è come la vita, raramente è ordinata e talvolta, solo nel disordine si cela il significato più vero che porta a far nascere una stella danzante, come sosteneva Nietzsche.
