CORNELIANO Esattamente un anno fa, con una due giorni al Cinema Vekkio di Corneliano, si celebravano i tre anni del progetto di pedagogia sociale Cultura in movimento e si metteva in pratica per la prima volta l’assemblea, un momento di confronto tra i vari attori che hanno collaborato al programma. «Oggi sentiamo la fortissima esigenza di tornare in contatto con i ragazzi e cerchiamo di scrollarci di dosso questa sensazione di inutilità e immobilismo», spiega Alberto Contu, uno degli educatori che lavorano all’iniziativa. «Come può la pedagogia sociale rendersi utile in questa fase pandemica? Continuare a lavorare per riappropriarci degli spazi, dei tempi e dei temi che ci riguardano a livello di comunità: ecco qual è il senso dietro il lancio della fotoinchiesta Ripartire dalle città 2.0», prosegue Contu.
L’intenzione è di creare una grande mappa collettiva, fotografica e tematica, che funga da dispositivo di riflessione sui temi e sui nodi emergenti. Per farlo, tutti coloro che prenderanno parte all’inchiesta dovranno rispondere a tre sollecitazioni per mezzo di una fotografia (già in possesso o realizzata ad hoc) a cui verrà aggiunto un titolo, in forma testuale o vocale. Le tre indicazioni sono: “Rappresenta la tua città/paese/territorio”, “Come li vorresti tra 30 anni? C’è un luogo di cui vorresti riappropriarti?” e “Descrivi un tema comunitario che ti sta a cuore/ti interessa”. Gli elaborati possono essere pubblicati direttamente sul sito Web all’indirizzo www.cultura-in-movimento.org.
«In questo periodo abbiamo bisogno di chiederci come il nostro lavoro possa essere d’aiuto a sentirsi meno soli e come possa permettere di immaginare e costruire un’altra comunità e un altro territorio», continua Contu. «Nei centri abitati continuano a prevalere logiche di privatizzazione e valorizzazione commerciale degli spazi. In un quadro simile, i bambini e adolescenti vengono riconosciuti solo come un target di consumatori». I territori in cui Cultura in movimento ha operato sono tuttora in fermento: a San Damiano si continua a lavorare sul tema degli spazi pubblici nei giardini di via Cici, in Langa ci si interroga sulle reali occasioni di incontro, a Monticello ci si impegna sul tema ambientale ed ecologico, nel quartiere Moretta di Alba ci si concentra sullo spazio dei giardini Varda, mentre a Corneliano e Piobesi si sta approfondendo la consapevolezza sul tema tecnologico collegato anche al controllo sociale.
f.t.