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Asti e Cuneo al Festival di Sanremo: da Giorgio Faletti ai Timbales

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SANREMO Siamo arrivati alla quarta serata del festival di Sanremo: stasera (venerdì 10 febbraio) tutti gli artisti in gara si esibiranno sul palco dell’Ariston per l’appuntamento con cover e duetti. Le esibizioni saranno votate con un sistema misto di tutte e tre le giurie: il televoto (che avrà un peso del 34%), la sala stampa (33%) e la giuria delle radio (33%).

A fine puntata verrà stilata una nuova classifica e saranno rese note le prime cinque posizioni. Sarà poi proclamato il vincitore di serata. La co-conduttrice è Lorella Cuccarini. Per conoscere la scaletta clicca QUI.

  • Facciamo nuovamente un passo indietro per riscoprire alcuni momenti della storia della competizione ligure in cui Astigiano e Cuneese sono stati protagonisti. Se ti sei perso la prima puntata con Matteo Romano, Farinei d’la brigna e Nomadi (clicca QUI).

Giorgio Faletti strega l’Ariston con Signor tenente (1994)

Da sinistra: Laura Pausini, Aleandro Baldi e Giorgio Faletti,  formano il podio di Sanremo 1994

Fece scalpore, durante l’edizione del 1994, l’esibizione di Giorgio Faletti, alla prima apparizione pubblica come cantautore impegnato. Conosciuto come comico, l’astigiano si presentò all’Ariston con una canzone che aveva molto poco di cantato e tanto della cronaca nera di quegli anni. Signor tenente era infatti e ispirata dalle recenti stragi di Capaci e via D’Amelio, in cui persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Il brano è un continuo riferimento alle condizioni lavorative delle Forze dell’ordine alle prese con la criminalità organizzata, in cui il refrain della parola «minchia», unito all’accento siciliano, riprende il linguaggio dei luoghi dove si erano verificati gli omicidi. Inoltre, Faletti fa riferimento alla battuta pronunciata da Diego Abatantuono nel film Mediterraneo (1991) di Salvatores: nella scena finale il sergente Lorusso (Abatantuono) si rivolge così al tenente Montini (Bigagli) esprimendo disillusione per quanto successo nel Dopoguerra. Un tema molto presente anche nella canzone dell’astigiano, nei confronti però di quanto avvenuto tra Stato e mafia.

Per Faletti l’esperienza a Sanremo è un successo: secondo posto finale e premio della critica. La canzone sarà poi inserita nell’album Come un cartone animato, che si aggiudicherà un disco di platino. Nel 2015, un anno dopo la sua scomparsa, è stata posta una targa commemorativa al chilometro 41 della statale 10, vicino alla casa cantoniera di Villafranca d’Asti. In quel punto, infatti, l’artista fu ispirato per la scrittura della canzone, in cui vi è un verso che recita proprio «…ed al chilometro 41, presso la casa cantoniera…».

Tra le Nuove proposte si fa vedere Chiara Dello Iacovo (2016)

Nata a Savigliano nel 1995 ma astigiana, Chiara Dello Iacovo si avvicina allo studio del pianoforte all’età di 8 anni e si imbatte nel canto, quasi per caso, intorno ai 14. È così che incomincia a comporre e arriva ben presto ad aggiudicarsi i primi riconoscimenti musicali: la categoria cantautori del Tour music fest,  i premi Rusty records e Universal, nonché la finale del premio De Andrè nel 2014.

In quell’anno arriva la firma con l’etichetta Rusty records e la partecipazione al talent show The voice. Contemporaneamente al programma televisivo, Chiara è tra gli otto vincitori di Musicultura 2015: si esibisce così allo Sferisterio di Macerata e vince ben due premi, Critica e Nuovo Imaie per la migliore interpretazione.

È il 2016 quando esce l’album Appena sveglia, futuro premio Tenco alla miglior opera prima, e la notizia che l’astigiana avrebbe partecipato al Festival di Sanremo tra le Nuove proposte. Chiara partecipa con il brano Introverso, ricevendo il premio Sala stampa Lucio Dalla e quello per la miglior esibizione live, oltre al secondo posto in classifica. La canzone ottiene un buon riscontro, raggiungendo 2 milioni e mezzo di visite su YouTube e circa 600mila stream su Spotify.

La cantante scompare dai radar per un paio di anni, poi nel 2018 esce con il secondo disco (Epigrafe) e supera la selezione per entrare nella scuola per attori del teatro Stabile di Torino, diretta dal regista settimese Gabriele Vacis, dove tuttora lavora.

Da Alba a Sanremo: i Timbales con Roy Paci e Diodato (2018)

Dal Festival di Sanremo
I Timbales in azione a Sanremo

Più recente è l’apparizione di un gruppo musicale albese sul palco della città delle palme. Stiamo parlando dell’edizione 68, quando sull’Ariston si affacciano i Timbales.

Davide Fusaro, meglio noto come Fusa, 34 anni, è nato a Roma ma risiede da molti anni ad Alba e nella vita di tutti i giorni segue l’ufficio commerciale di un’azienda cittadina che fornisce laboratori chimici. Mimmo Montagna, nato 41 anni fa a Langenthal, in Svizzera, abita anche lui da molto tempo ad Alba ed è operaio alla San Cassiano di Roddi.

Mimmo è il fondatore e Fusa uno storico componente dei Timbales, formazione che dal 1996 riunisce oltre dieci percussionisti di genere samba-reggae che hanno saputo sfruttare l’esperienza acquisita negli anni all’interno del gruppo musici e sbandieratori Città di Alba per riprodurre il sound tribale carioca.

Dopo aver aperto i concerti di Subsonica, Negrita, Alborosie e Africaunite, oltre a essere saliti sul palco con Daniele Silvestri, Shantel e Moni Ovadia, il gruppo è diventato la parte percussiva dell’Orchestra del fuoco diretta da Roy Paci. La collaborazione con il trombettista siciliano, consolidata anche con l’album Parola d’onore, porta i due artisti albesi alla competizione canora di Sanremo, vinta da Ermal Meta e Fabrizio Moro. Roy Paci e Diodato, in gara con Adesso, arriveranno all’ottavo posto finale.

Lorenzo Germano

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