Calzita lab porta a Bra i maestri calzolai d’Italia [foto e video]

di Valter Manzone

BRA – Ha ispirato romanzi e dedicazioni, da Il calzolaio di Vigevano di Luciano Mastronardi fino alle piazze intitolate alla sua figura: il mestiere del calzolaio continua a raccontare ingegno, pazienza e amore per il lavoro manuale. A Bra, l’antica arte della riparazione delle scarpe è stata protagonista di una intensa due-giorni organizzata dall’associazione Calzolai italiani, presieduta da Simone Usai, negli spazi del Movicentro di piazza Nassyria.

Tantissimi i calzolai italiani intervenuti, insieme ad alcuni colleghi d’oltralpe. Dieci di loro si sono sfidati nella quarta edizione del Master shoes, lavorando ciascuno su una scarpa del proprio paio per modificarla, abbellirla e donarle nuova vita. Accanto ai concorrenti, numerosi stand di aziende del settore hanno presentato le ultime novità in termini di prodotti, materiali e tecnologie per mantenere viva l’arte della riparazione.

Ampio spazio anche agli incontri formativi, dedicati alle pelli, alle nuove tecniche di restauro e ai macchinari di ultima generazione, fino ai temi della gestione e logistica del laboratorio artigiano. «Oggi è urgente sensibilizzare il consumatore a non buttare le proprie scarpe, ma a riutilizzarle e personalizzarle», ha spiegato Simone Usai. «La riparazione è una preziosa opportunità per limitare gli sprechi e una scelta consapevole legata alla sostenibilità. Un gesto d’amore per il nostro pianeta».

In occasione dell’evento, sabato 25 ottobre, si è svolta anche una serata dedicata ai santi Crispino e Crispiniano, patroni della categoria, con la tradizionale cena organizzata dall’associazione Calzolai 2.0, presieduta dall’artigiano braidese Checco Matera, anche assessore comunale. Ospite d’onore della serata, insieme al sindaco e agli amministratori locali, il fondatore di Slow food Carlo Petrini, insignito del titolo di Calzolaio honoris causa.

Nel suo intervento, Petrini ha ricordato come «la nuova economia circolare parta dal riciclo e dall’abbattimento degli sprechi. Produciamo cibo per 12 miliardi di viventi, ma siamo 8 miliardi: il 33% di ciò che produciamo viene sprecato. Da settori come il vostro bisogna ripartire per invertire la rotta». Ha poi aggiunto, con ironia: «Il nostro sistema politico meriterebbe una risuolatura, di quelle potenti, ma mancano i calzolai capaci di farla».

La giornata di domenica 26 ottobre ha segnato la chiusura dell’evento con la premiazione dei vincitori del Master shoes, che ha visto salire sul podio due artigiani francesi e un italiano. Con lo smontaggio degli stand e i saluti finali è arrivato anche l’arrivederci alla quinta edizione di Calzita lab, in programma nel 2026.

Galleria foto ©Barbara Guazzone