Alla primaria 15 bimbi su 100 sono immigrati

IRES PIEMONTE: -0,9% DI ALLIEVI IN CLASSE NEL 2018, MA CI SONO PIÙ RAGAZZI STRANIERI

All'asilo murales d'artista con Be street e Truly design 16

ISTRUZIONE / 3 Le migrazioni sono una componente naturale della società umana; i confini andranno diluendosi, a prescindere dalle opinioni politiche, dai sovranismi e dalla tensione alla chiusura: basta guardare alla popolazione scolastica. Nel rapporto Istruzione e formazione professionale pubblicato da Ires Piemonte, spiega la ricercatrice Carla Nanni: «Nel 2018 la primaria ha accolto poco più di 188.700 bambini, con una variazione negativa rispetto al 2016 dello 0,9%. Il calo risulta diffuso in tutte le province piemontesi, ma è più marcato in quelle che soffrono di un maggiore invecchiamento». Nel Cuneese va un po’ meglio della media, con un meno 0,4%.
A fronte di questo dato, prosegue la ricercatrice, «nella scuola primaria gli allievi con origine straniera sono quasi 28mila, pari al 14,8% del totale degli iscritti. Come per la scuola dell’infanzia, anche in questo livello d’istruzione si tratta perlopiù di seconde generazioni: 8 bambini di origine straniera su 10 sono nati in Italia».

Inchiesta: la scuola e i ragazzi

INDISCIPLINA
Altro indizio di un mondo che cambia riguarda le emozioni dei bambini: nel sondaggio di Gazzetta d’Alba di cui parliamo in queste pagine abbiamo posto la domanda: «Perché gli insegnanti spesso faticano a gestire le classi o a fornire una preparazione adeguata?». L’opzione più “cliccata” dagli intervistati è: «I bambini sono sempre più indisciplinati». Lo afferma il 43% del nostro campione. Le persone assisterebbero dunque impotenti a una improvvisa mutazione dei caratteri, degli atteggiamenti e delle relazioni. In effetti la pedagogia nasce in seno alle famiglie: il ruolo genitoriale migra da una posizione autoritaria, caratteristica della cultura novecentesca, a una più individualistica, affettiva, ma forse anche incapace di porre limiti o di leggere le istanze emotive dei nostri figli.

I DOCENTI
«Come valuteresti da 1 a 10 il livello medio di preparazione degli insegnanti nel nostro territorio?», abbiamo ancora chiesto. Oltre il 50% del campione attribuisce punteggi compresi tra 6 e 8, mentre pochi scelgono le votazioni più alte, così come le più basse. Si raggiunge insomma la sufficienza, ma non l’eccellenza. Una delle domande più importanti riguarda l’eventualità che «la politica influisca sulle scelte dei programmi e delle modalità di valutazione, indirizzandoli per favorire i propri fini elettorali o di potere». La maggioranza dei lettori attribuisce a questa possibilità un punteggio compreso tra gli 8 e i 10 punti.

v.g.

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