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Tra i lettori albesi: l’insegnamento a scuola dell’educazione sessuale sarebbe importante per i ragazzi

Tra i lettori albesi: l’insegnamento a scuola dell’educazione sessuale sarebbe importante per i ragazzi

IL SONDAGGIO Come si approcciano le persone al tema della pornografia on-line? Abbiamo cercato di capirlo attraverso un sondaggio pubblicato sul sito di Gazzetta d’Alba, a cui hanno risposto 97 persone, in totale anonimato. Il primo aspetto da sottolineare riguarda il campione analizzato: nel 75% dei casi a rispondere sono stati uomini, tra i 17 e i 40 anni.

Il ruolo che la dimensione on-line riveste nell’ambito della sessualità emerge fin dalle prime domande: il 50% dei partecipanti dice di aver acquisito conoscenze teoriche in materia tra 10 e 13 anni, grazie a Internet nel 37,5% dei casi. E se un 35,4% dichiara di esserci riuscito grazie agli amici, solo l’11,5% riconosce alla scuola un ruolo determinante in tal senso. Anche la fruizione di contenuti porno sembra cominciare prima dei 18 anni: il 25,6% dice di aver iniziato ad accedere alle varie piattaforme tra i 10 e i 13 anni, e il 31,4% tra 13 e 17 anni.

Per quanto riguarda la tipologia di contenuti, il video è ritenuto prevalente dal 94,2% del campione. Sono emerse invece maggiori differenze sul fronte del tempo trascorso sui siti: il 29% delle persone ne quantifica il consumo a meno di un’ora alla settimana e il 16,7% da una a tre ore, ma c’è anche un 18,8% che parla di oltre 10 ore settimanali.

Altrettanto variabili sono i motivi: un modo per sconfiggere la noia (42,4% delle risposte); per curiosità e senso di libertà (41,2%); un aiuto per sviluppare fantasie in ambito sessuale (38,8%); un qualcosa di assolutamente normale, vissuto in pienezza (31,8%). Ma dall’altro lato, chiamati a esprimere un’opinione sulla diffusione massiccia della pornografia, sono emersi non soltanto aspetti positivi. «Per quanto sia un fenomeno naturale, espone l’utente a un maggior rischio di insorgenza di dipendenza», scrive un utente.

In più casi viene sollevato il tema dell’educazione sessuale: «La pornografia ha anche aspetti positivi, ma bisogna arrivarci preparati», è un’altra risposta. «Oggi è l’unico modo in cui i ragazzi riescono ad avvicinarsi alla sessualità generando però in loro aspettative irreali», scrive un’altra persona.
Non a caso oltre il 90% del campione sarebbe favorevole a introdurre l’educazione sessuale nei programmi di studio a scuola.

Interessante notare che se il 41% considera la diffusione della pornografia on-line un mezzo utile per conoscere la propria sessualità, per una percentuale identica di persone equivale a uno svuotamento della stessa sessualità. E se per il 40% dei partecipanti può essere utile per superare stereotipi e pregiudizi, per il 35,8% può portare a problematiche nei rapporti sessuali.

Francesca Pinaffo

INCHIESTA: Una prigione invisibile

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