Da gennaio il Gallizio trasloca all’ex caserma

SCUOLA Sara ha undici anni e trascorre gran parte del tempo libero disegnando. Lo raccontano i genitori Luca e Francesca, albesi, che assecondando la passione della figlia per le illustrazioni vorrebbero iscriverla, dopo le medie, al liceo artistico Pinot Gallizio. Li attende una novità, che in realtà tanto nuova non è visto che se ne parla da diversi lustri. La scuola superiore d’arte dal 1° gennaio 2017 lascerà le vetuste e inadeguate aule presenti nel cortile della Maddalena per trasferirsi nell’ex caserma Govone di corso Europa, dove oggi già studiano gli alunni del liceo scientifico Cocito e a pochi passi quelli dell’istituto superiore Einaudi e della media Macrino.

Gallizio
Dal nuovo anno gli studenti dell’artistico lasceranno la Maddalena

A darne notizia è la consigliera della Provincia e del Comune di Alba Ada Toso, la quale riferisce che «da un confronto con i dirigenti provinciali è emerso che, salvo imprevisti, i lavori di riqualificazione verranno completati entro la fine dell’anno e che lo spostamento dovrebbe avvenire durante le vacanze di Natale». La ristrutturazione, dal costo complessivo di oltre 2 milioni di euro, è stata travagliata ed è durata due anni in più del previsto a causa dei vincoli del patto di stabilità che hanno impedito alla Provincia di versare con regolarità alla ditta costruttrice le somme ottenute dal Comune (circa 1,8 milioni di euro) in base a un vecchio accordo che prevedeva che l’ente di piazza Duomo destinasse al recupero dell’ex stabile militare il denaro incassato dalla vendita di un immobile in località Serre.

«Finalmente anche gli studenti dell’artistico potranno avere classi adeguate», commenta Ada Toso. Con il trasloco l’area di corso Europa assumerà sempre più i tratti della cittadella degli studi inseguita fin dai tempi del sindaco Demaria. Per completarla però andrà realizzata una palestra che l’Amministrazione del sindaco Marello vorrebbe costruire in uno degli immobili ottenuti di recente gratuitamente dal Demanio (si pensa all’ex galoppatoio). L’idea c’è ma mancano le risorse, che verranno cercate bussando alla porta delle fondazioni bancarie e altri enti privati. Contemporaneamente si aprirà un altro dibattito: come riutilizzare i locali della Maddalena rimasti vuoti.

Enrico Fonte

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