Addio isola felice: le mafie guardano sempre più alle realtà di provincia

Controlli speciali a Ferragosto: quattro persone denunciate

ALBA I recenti arresti di ndranghetisti tra astigiano e albese hanno colpito molti lettori di Gazzetta che sulla pagina Facebook del nostro settimanale hanno commentato sgomenti per la presenza delle mafie in provincia di Cuneo.

Non deve stupire perché Ndrangheta, Mafia siciliana e Camorra guardano da tempo al nord Italia, tanto da avere oggi come quartier generale le città di Milano e Torino e non più le regioni del meridione. Gli affari si fanno al Nord, non solo, perché secondo l’Osservatorio sulla criminalità organizzata fondato da Nando Dalla Chiesa le mafie guarderebbero sempre più alle campagne, lontano dai centri cittadini maggiormente presidiati dalle forze dell’ordine.

I paesi di residenza degli arrestati nell’operazione Barbarossa confermano questa tendenza che si è affermata negli ultimi anni. Basti ricordare la localizzazione degli immobili sequestrati finora in provincia di Cuneo nei comuni di Cuneo e Alba, ma anche di Cervere, Revello, Savigliano e Sommariva del Bosco. Il record, poco invidiabile, in provincia, spetta proprio a Cervere con ben 7 immobili sequestrati, segue Sommariva Bosco con due.

L’unico immobile sequestrato nel comune di Alba è stato acquisito dal consiglio comunale ed è sito in corso Piave al numero 44. Qui viveva, fino al 12 luglio 2007 Mario Pepe, boss della camorra salernitana e nocerina morto nel 2010, primo collaboratore di giustizia a parlare dei clan campani, dopo l’arresto avvenuto nel 1992. Dell’appartamento di Alba si fa menzione in un articolo pubblicato il 9 novembre 2007 dal quotidiano “La città di Salerno” e rilanciato da Repubblica, subito dopo il sequestro preventivo.

Marcello Pasquero

Banner Gazzetta d'Alba