Contributi del Comune a chi rimuove l’amianto

Un contributo economico a chi rimuove i materiali che contengono amianto, sostanza altamente pericolosa per la salute. «Nei giorni scorsi come Giunta abbiamo deliberato il piano di incentivazione stanziando 20 mila euro», dice il sindaco Bruna Sibille.

Tetti in amiantoA fine 2009 era stato avviato un censimento della presenza di manufatti contenenti amianto, nell’edilizia privata, pubblica e negli impianti industriali, invitando i proprietari degli edifici a presentare una dichiarazione. Da parte di privati erano pervenute al Comune 114 schede. È emersa così una superficie totale di 20.821,60 metri quadrati (che rappresenta soltanto una parte di quella esistente), ovvero oltre due ettari di tetti ricoperti soprattutto dal vecchio eternit, materiale compatto a base di cemento e amianto. Sono stati poi dichiarati 580 kg in totale di materiale contenente amianto in matrice friabile.

«La distribuzione in classi, risultante dall’analisi delle superfici auto-denunciate, evidenzia che le segnalazioni pervenute riguardano in modo preponderante le piccole superfici (circa il 50% dei manufatti risultano al di sotto dei 100 metri quadrati) e in maniera più marginale le grandi superfici», aggiunge l’assessore all’ambiente Marcello Lusso.

«Offrendo un contributo economico», sottolinea il sindaco Sibille, «vogliamo incentivare e agevolare la dismissione dei manufatti in amianto, tenuto conto dell’onerosità degli interventi. Intendiamo anche sensibilizzare cittadini e imprese sul rischio per la salute conseguente alla mancata osservanza delle norme per il corretto smaltimento dei rifiuti contenenti amianto. Sono materiali vecchi, che possono disperdere fibre d’amianto nell’ambiente se non adeguatamente protetti contro l’azione degli agenti atmosferici».

I contributi verranno distribuiti soltanto a favore di quanti a suo tempo hanno presentato le schede per il censimento (conclusosi il 30 novembre 2009). Gli interventi di rimozione e smaltimento dei manufatti contenenti amianto dovranno essere effettuati da ditte iscritte all’Albo gestori ambientali, ciascuna per le specifiche operazioni, trattandosi di materiali pericolosi per la salute che devono essere trattati con particolari precauzioni. Il contributo sarà proporzionato alla superficie rimossa e non potrà superare i mille euro. Eventuali domande non coperte dai 20 mila euro stanziati nel bilancio 2011 entreranno in un’apposita graduatoria in attesa di eventuale successivo rifinanziamento.

Diego Lanzardo

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