Più cultura, sociale, turismo

Il pantano della recessione, l’incalzare dei tagli, l’incertezza spigolosa. La precarietà pare il comune denominatore nel racconto dell’assessore alle finanze Franco Foglino, che durante il Consiglio comunale del 29 aprile ha illustrato nel dettaglio il rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2010, ossia l’intero operato, trasfigurato in numeri e cifre, della Giunta di Maurizio Marello. C’è preoccupazione, ma l’intenzione, ha detto Foglino, «non è di abbattersi né moralmente né praticamente: constatiamo la realtà nel modo più lucido possibile, per poter ripartire con entusiasmo utilizzando le risorse di cui disponiamo».

Bilancio 2010Parlano i numeri: il bilancio consuntivo 2010 pareggia su 39 milioni e 255 mila euro, con un avanzo di amministrazione pari a 2 milioni e 367 mila euro. Gli investimenti ammontano a circa sei milioni (il 24 per cento in più rispetto all’anno precedente, ma vincolati dal Patto di stabilità, che costringe i Comuni a congelare le risorse nell’ottica di un collettivo risanamento del debito pubblico nazionale). La spesa corrente è passata da 26 milioni e 851 mila euro nel 2009 a 28 milioni e 135 mila euro del 2010, con un incremento di quasi il 5 per cento: significa che il Comune ha speso di più, dunque, in teoria, ha erogato più servizi alla cittadinanza. In particolare, registrano indici positivi le spese correnti relative ai settori della cultura (+283 mila euro rispetto al 2009), del sociale (+340 mila), dell’ambiente (+268 mila), della sicurezza (+128 mila) e del turismo (+250 mila). Quanto alle entrate correnti – ossia gli incassi derivati dalle imposte e dalle erogazioni degli enti superiori – spiega Foglino, «sono state impiegate quasi completamente e gestite in maniera ottimale, grazie anche a dieci variazioni di bilancio».

Gran parte delle risorse in eccesso verranno destinate all’estinzione dei mutui, che si ridurranno a circa quattro milioni di euro: ogni albese presenterà, da oggi in poi, un debito medio di circa 150 euro. Un risultato notevole, se si considera che il debito pro capite di un torinese ammonta a circa 3.500 euro. Inoltre, spiega Foglino, «il pagamento anticipato dei mutui comporterà un ammortamento degli interessi passivi, in altre parole consentirà di liberare ingenti risorse che potranno essere impiegate nell’erogazione di nuovi servizi».

Le imposte rimangono invariate: l’albese non ha dovuto sopportare oneri aggiuntivi per sopperire alle difficoltà finanziarie dell’Amministrazione e di tutto il tessuto socio-economico nazionale. Nel complesso, secondo l’analisi di Foglino, il bilancio «appare solido e testimonia i grandi sforzi compiuti per soddisfare nel migliore dei modi i bisogni della città». Per quanto riguarda l’avvenire, l’Assessore alle finanze ricorda: «Il Governo taglierà, nell’anno a venire, altri 600 mila euro alle casse comunali », e aggiunge: «Con il federalismo fiscale è inoltre prevista la possibilità per i Comuni di aumentare l’aliquota Irpef: Alba non farà nulla di simile. Sulle tasche dei cittadini non peseranno le inadempienze dello Stato».

Poi Foglino dà una stoccata al ministro dell’economia Giulio Tremonti: «Mi sembra un Robin Hood al contrario: premia gli spendaccioni, penalizza i virtuosi! ». Di opinione contraria il centro-destra, che ha votato contro l’approvazione della deliberazione di bilancio. Tirando le somme, il portafoglio albese pare esitare in una situazione di provvisorietà: da una parte lo storico pragmatismo e lo zelo cittadino consentono alla barca di galleggiare; dall’altra, i dettami statali intimidiscono e inibiscono la capacità di progettazione e previsione.

Matteo Viberti

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