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Il Circolo resta fermo al palo

Da potenziale punto di riferimento per la cittadinanza a ingarbugliata matassa da sbrogliare. È il destino dell’ex circolo del paese, fermo al palo in attesa che si concluda il procedimento avviato lo scorso anno dall’Amministrazione civica per risolvere anzitempo il contratto di gestione. Della struttura situata in località Case Soprane si è parlato nel Consiglio comunale di mercoledì scorso, nel quale l’opposizione guidata da Francesco Biscia ha espresso perplessità sulla gestione dell’intera vicenda.

L’edificio polivalente, costruito nel dopo alluvione con fondi di enti e associazioni, venne inizialmente affidato al circolo Csi “San Rocco” per poi passare, nel marzo 2006, a una società esterna, che si aggiudicò la gara d’appalto indetta dal Commissario prefettizio. Il contratto stipulato si sarebbe dovuto concludere nel 2012, ma la Giunta di Piero Sugliano, un anno fa, ne ha chiesto la risoluzione immediata, perché i gestori, praticando chiusure prolungate e improvvise dell’esercizio, sono venuti meno ad alcuni degli obblighi previsti dal bando.

Oggi, il locale resta chiuso, mentre è aperta la pratica. Nelle prossime settimane, si tenterà la via della conciliazione: se andrà male, bisognerà ricorrere al Tribunale. «Il circolo, con l’attuale gestore, oltre a non avere garantito un utile, non ha fornito, o lo ha fatto in modo molto saltuario, i servizi per i quali era stato concepito. La speranza è che la struttura possa riprendere l’attività in tempi brevi», ha sottolineato Biscia. La replica è toccata al sindaco Piero Sugliano: «Abbiamo percorso tutte le strade consentite dalla legge per giungere alla risoluzione immediata del contratto che, essendo di tipo commerciale, non è facile da sciogliere. Ora vedremo cosa accadrà in fase di conciliazione».

Per le pratiche legali l’Amministrazione civica ha ipotizzato una spesa di 4.500 euro, somma inserita in una variazione di bilancio sulla quale la minoranza ha preferito astenersi dichiarando di non conoscere ancora a sufficienza il conto comunale.

Enrico Fonte

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